Valsabbia, il maestro orco confessa: "Ho molestato io le bambine"...

Arriva la confessione shock. Le indagini dei carabinieri inoltre fanno emergere altri episodi di molestie di cui è stato protagonista in passato.

L'insegnante arrestato a novembre dai carabinieri di Salò con l'accusa di molestie sui minori,  ha confessato di 'aver toccato' le due bambine, dalle cui testimonianze era stata avviata l'inchiesta.
Una circostanza che in tempi brevi potrebbe portare alla conclusione delle indagini, e alla richiesta di rinvio a giudizio: il 47enne sotto accusa rischia fino a 6 anni di reclusione per molestie sessuali su minori.
Non è in carcere attualmente, ma ai domiciliari: misura cautelare alternativa che gli è stata concessa dalla Procura a margine del suo percorso di recupero. Licenziato dal posto di lavoro, si è ritirato dall'insegnamento, sta seguendo un ciclo di cure psicologiche. Quanto basta, almeno per la Procura, per evitargli momentaneamente il carcere.

Il maestro di sostegno lavorava in una scuola elementare della Valsabbia: è qui che è stato beccato in flagranza di reato. Le voci raccolte dai genitori erano state riferite ai carabinieri, che avevano posizionato una telecamera nascosta in classe.
Non appena il maestro e la bimba sono rimasti soli, lui ha allungato le mani: i militari stavano guardando in diretta quello che stava succedendo, e sono subito intervenuti. L'uomo è stato arrestato seduta stante.
Nel corso delle successive indagini, sono emerse ulteriori responsabilità. In particolare nei confronti di una seconda bambina, la sorella della piccola già molestata: anche lei frequenta la stessa scuola. Non ci sono altre evidenze, almeno per il momento. Ma riemergono fantasmi da un passato non troppo limpido.

Già in un'altra scuola, fuori provincia, l'insegnante era finito nel mirino degli inquirenti, per una storia simile. Sospettato, e anche in quel caso filmato a distanza con micro-camere nascoste. Ma non era emerso nulla, e le indagini erano state archiviate. Purtroppo solo il preludio di una situazione ben più grave. Ma che adesso è davvero finita...

(Globalist)