Sindaco leghista a processo per aver augurato lo stupro alla Boldrini: la battaglia di Laura per la dignità delle donne...
"Quel messaggio mi ferì moltissimo come donna perché mi si augurava qualcosa di ripugnante".
di Claudia Sarritzu
Risuonano forti e solenni le parole dell'ex presidente della camera Laura Boldrini in tribunale: "Quel messaggio mi ferì moltissimo come donna perché mi si augurava qualcosa di ripugnante. Mi preoccupava come madre, perché sapevo che mia figlia l'avrebbe letto. Mi indignava come politico, perché mi indicava come mandante morale dello stupro di Rimini. E mi offese come rappresentante delle istituzioni perché ero la terza carica dello Stato e a offendermi era un sindaco".
Lo ha detto durante il processo per diffamazione che vede imputato il sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli. "Ho visto augurare stupri agli avversari politici in Bosnia e in Ruanda, ma lì c'era la guerra" ha aggiunto Boldrini.
Immagino l'imbarazzo che deve provare chi per lavoro deve difendere un uomo che ha pronunciato parole simili:"Nessun invito allo stupro, ma solo una contestazione politica" ha replicato Camiciottoli sicuramente sotto consiglio dei suoi legali che vogliono che appaia al giudice un po' meno colpevole.
"Non inciterei mai allo stupro, anzi penso che per gli stupratori occorra l'ergastolo. Volevo fare una critica politica: se lei è favorevole a una immigrazione incontrollata che include anche i delinquenti allora forse ospitarli le avrebbe fatto piacere". Si è arrampicato sugli specchi, quando avrebbe fatto meglio a chiedere scusa e ha pronunciare in tribunale un mea culpa dove si diceva che quanto era stato detto era indegno di un uomo. Ammettere la bestialità e invece ha cercato di giustificarsi.
Laura Boldrini sta facendo qualcosa di importante e necessario per noi donne che nella vita reale come nel web subiamo continui attacchi in merito al nostro sesso fino all'augurio dello stupro e della morte.
Anche io sono stata spesso vittima di questo augurio. La sensazione che si prova è così forte e angosciante, così violenta che quelle parole non vanno più via dalla mente, si stampano in modo indelebile. Dobbiamo denunciare, sempre...
(Globalist)
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