Sarraj e Italia perdenti, in Libia ripreso il traffico di esseri umani...


Tripoli di nuovo ostaggio degli scontri tra milizie, con Fayez al Sarraj sempre più isolato, e il passo indietro di Misurata e del generale Haftar rispetto al Governo libico.
-Tornano la violenza e l’instabilità nel Paese. E sopratutto la gestione quasi incontrollata dei clan sul traffico di esseri umani.


Scommessa italiana
con Sarraj perdente

Libia riprende il traffico di esseri umani

Sarraj sempre più debole, i clan libici riprendono il traffico di esseri umani, e tornano la violenza e l’instabilità nel Paese. Tripoli di nuovo ostaggio degli scontri tra milizie. La guerra sotterranea ma non troppo dalle Cirenaica del generale Haftar, e il passo indietro di Misurata rispetto al Governo libico. Ma è la ripresa delle partenze dei barconi voluta dai gruppi criminali l’aspetto che, in questo momento, maggiormente impensierisce l’esecutivo italiano. «E in particolare il ministro degli Interni Matteo Salvini che sulla tenuta istituzionale del Paese maghrebino ha modulato la sua strategia», annota Francesco Semprini su la Stampa.


La Guardia costiere libica
Secondo molte fonti, i gruppi criminali che gestiscono la tratta libica dell’immigrazione, hanno nuovamente via libera. La Guardia Costiera libica, che noi finanziamo e addestriamo, risulterebbe essere divisa in fazioni, «con gruppi che decidono di continuare il contrasto ed i controlli a prevenire nuove partenze, e altri invece che decidono di boicottare gli ordini di Tripoli», denuncia Mauro Indelicato su, Gli occhi della guerra. «E così, sfruttando anche condizioni meteo favorevoli, i clan tripolini rimasti quasi all’asciutto in questi mesi, provano a riconquistare terreno. E questo vuol dire, purtroppo, via libera ai loro criminali affari».

Gasr Garabulli, Castelverde
Tutti quei morti in mare oltre le molteplici indegne polemiche che spesso confondo le vittime e bi loro soccorritori con i carnefici. Le più recenti inchieste giornalistiche ci dicono che i migranti di questo inizio d’anno, con i 170 morti accertati, sano tutti salpati da Garabulli. Una cittadina a 60 chilometri ad est di Tripoli, nome completo è Gasr Garabulli, Castelverde la traduzione. Svolta tecnica: di solito le partenze avvengono da Sabrata o lì attorno, ad ovest di Tripoli, verso il confine tunisino. Garabull a est ed è quasi a metà strada tra la capitale e la città Stato di Misurata. Ed ecco scoperta non una alternativa, ma una nuova base di partenza.

Misurata, città Stato
Dunque, adesso si parte anche dalle coste comprese tra Tripoli e Misurata. Ed ecco le impronte digitali sulla nuova ondata di sbarchi assassini. Misurata, città Stato, con le sue 250 diverse milizie e migliaia di combattenti, decisivi per gli equilibri del dopo il 2011, sopratutto a Tripoli. Dal suo insediamento nel marzo 2016, il governo Sarraj non ha mai disposto di un proprio esercito, e da sempre è costretto a servirsi di milizie che difendono sopratutto i loro interessi diretti. Sono le milizie di Misurata a combattere l’Isis nell’agosto 2016 a Sirte, con l’aiuto dei raid Usa. All’epoca si parlò di esercito libico al servizio di Al Sarraj, ed era frottola.

Riconciliazione nazionale minaccia
Ovviamente dentro Misurata e i suo 250 clan di famiglia, non mancano divisioni in fazioni e gruppi rivali, tanto militari quanto politici, rimarca Indelicato. Partiti islamisti radicali o islamisti moderati, gruppi più intransigenti e quelli propensi al dialogo. A unire tutte le diverse fazioni di Misurata, i soldi e il potere. Ora, segnalano più fonti, le fazioni che dal 2016 sono a Tripoli a rappresentare più o meno fedelmente la parte delle forze di sicurezza al servizio di Al Sarraj, iniziano a temere per il loro futuro. L’inizio del processo politico di riconciliazione nazionale, più protagonisti, ed un probabile prossimo ridimensionamento del proprio ruolo.

Forze di autodifesa addio a Sarraj
Di fatto, è in corso uno scontro tra molte componenti misuratine e il governo di Al Sarraj su cui, ci ha ricordato Francesco Semprini, «ha scommesso il ministro Salvini». E questo incide ovviamente anche sulle attività di contrasto della criminalità, compresa anche l’azione anti traffici umani portata avanti negli ultimi mesi. Non solo supposizioni. Le forze di autodifesa, dopo l’affidamento dell’aeroporto ad altri gruppi, con un comunicato annunciano di non seguire più gli ordini del premier Al Sarraj. Boicottaggio proclamato che certamente si svolge anche lungo le coste. Ed ecco che si torna a partire dalle spiagge tra la capitale e Misurata.


Milizie-Guardia Costiera
Le milizie che cambiano giacca e diventano guardia costiera sarebbero le responsabili della sicurezza dei migranti. Dopo i 117 morti di sabato notte, ora si esalta un soccorso portato dalla Libia. «Sani e salvi in Libia… la collaborazione funziona», applaude qualcuno dall’Italia. Sani e salvi? Quelli soccorsi da un nave carretta della Sierra Leone gridavano: «Meglio morti che in Libia». La Libia problema e non soluzione, la Libia che è l’inferno non la salvezza. Libia dove riprendono gli scontri armati nella stessa Tripoli, dove l’inconsistente Sarraj è dimissionato dai suoi vice, dove l’Isis si riorganizza e 700 milizie si contendono il territorio...

(RemoContro)

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