Palermo, il clochard Aldo ucciso in strada: l’inseparabile gatto Helios lo veglia tutta la notte...
Quando gli agenti di polizia sono arrivati sul posto, lo hanno ritrovato immobile, accanto al suo proprietario che era a terra in strada, privo di vita. È la storia del gatto Helios e del suo inseparabile Aid Abdellah, 56enne di origini francesi, che in quella zona di Palermo tutti conoscevano come Aldo. L’uomo è stato trovato sotto i portici di Piazzale Ungheria dove viveva come senzatetto insieme al suo inseparabile felino. I due erano sempre insieme: Aldo lo portava sempre con sé al guinzaglio e con lui aveva girato il mondo prima di fermarsi nel capoluogo siciliano. Spesso lo portava sulle sue spalle e di notte dormivano abbracciati, per scaldare il corpo e il cuore.
Il gatto ha anche assistito all’uccisione di Aldo, probabilmente aggredito per rapinarlo. Un giallo dai contorni ancora oscuri che gli investigatori stanno tentando di risolvere.
La commessa del bar che gli offriva ogni mattina una brioche e il caffè è andata a svegliarlo, ma Aldo, così era conosciuto da tutti nella zona, non si è mosso. «L’ho chiamato più volte - racconta la giovane in lacrime - Poi mi sono avvicinata e ho visto il volto insanguinato e tutto il giaciglio in subbuglio con i pochi averi e il portafoglio aperto insieme al marsupio». È stata lei a chiamare i carabinieri. Gli investigatori hanno iniziato ad indagare acquisendo le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. Il procuratore aggiunto Ennio Petrigni e il sostituto Daniele Sansone hanno disposto l’autopsia per stabilire le cause della morte. Si indaga per omicidio. Sarebbe stato aggredito ancora non è chiaro se da una o due persone. Quasi certamente il pittore francese conosciuto da tutti per la sua mitezza non è morto per una caduta. Non era ubriaco, non beveva e non faceva uso di droghe. Aveva scelto di vivere a Palermo per il clima mite.
Il clochard aveva scelto di stare in una zona di piazzale Ungheria più isolata, lontano da altri senza fissa dimora. «Aldo era un uomo buono - aggiunge un uomo - era ben voluto da tutti e in tanti lo assistevano e lo accudivano. Non avrebbe mai fatto male a nessuno. Un uomo educato, sempre ben disposto e cordiale». Aveva vissuto in Puglia, poi nel Lazio e in Nord Italia. Poi si era trasferito a Palermo dove trovava conforto anche nell’azione dei volontari gli Angeli della Notte che portano pasti caldi e coperte a chi vive per strada. Aldo era uno dei tanti. Più di un centinaio nel capoluogo siciliano. «Una notizia terribile - afferma Giuseppe Li Vigni, della onlus gli Angeli della Notte - Se sarà accertato che Aldo è stato vittima di un’aggressione, ci troveremo di fronte all’ennesimo caso di intolleranza verso i più deboli sfociato in una violenza inaudita. Sarebbe gravissimo per una città che si descrive sempre come accogliente e tollerante».
Per il sindaco Leoluca Orlando la notizia «è segno dell’imbarbarimento dei tempi; di una società dove la violenza gratuita si accanisce sui più deboli e indifesi, sugli ultimi fra gli ultimi. Aldo aveva scelto di vivere a Palermo e aveva scelto di vivere in strada, con grande dignità e con grande delicatezza, come hanno raccontato tutti coloro che lo hanno conosciuto. Anche per questo l’Amministrazione comunale ha avviato i contatti con le autorità francesi e sta verificando se proprio a Palermo si possa dare sepoltura a quello che era a tutti gli effetti un nostro concittadino».
Ora Helios è stato affidato alla donna. Con Aldo nel cuore...
(La Stampa.it)
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