Nuovo ambasciatore in Libia, dopo Salvini-Israele, sgarbi governativi...


Politica estera e questa volta se ne occupa il ministro degli esteri vero: Buccino nuovo ambasciatore in Libia.
-Salvini sconfitto, vince la linea Moavero.
-L’uscente Perrone a Teheran a trattare anche sui quagli Hezbollah che da ieri ci amano tanto.


Un blitz in piena regola
lo definisce la Stampa
Nuovo ambasciatore in Libia, dopo l’esoploit di Salvini in Israele, sgarbi governativi. Blitz che suona come una vendetta all’indomani delle dichiarazioni del ministro dell’Interno Matteo Salvini sugli «Hezbollah terroristi», frasi che hanno scosso la linea italiana di politica estera nell’area, creando forti preoccupazione per la sicurezza dei nostri Caschi blu schierati tra Libano e Israele. Lo strabordante ministro di polizia ancora in una visita da Bibi Netanyahu a trattate di competenza probabilmente non sue (vedremo), il Consiglio dei ministri ha deciso di sostituire il nostro ambasciatore in Libia.

Vendetta, tremenda vendetta
«Dopo quattro mesi di braccio di ferro dentro al governo tra chi come Salvini voleva preservare il capo delegazione uscente Giuseppe Perrone e chi, come il ministro degli Esteri Enzo Moavero, proponeva l’avvicendamento, ieri è andata in scena la vittoria del capo della Farnesina con la nomina di Giuseppe Buccino Rinaldi», sintetizza dalla Farnesina Francesca Schianchi, su La Stampa. Che aggiunge come da Gerusalemme, il vicepremier leghista non l’abbia presa bene. E Moavero Milanesi, diplomatico di mestiere e gentiluomo anche nei modi, già predice ‘chi sa’ che non diventerà mai commissario italiano in Europa al prossimo giro.

Libia quasi caricatura
Si risolve finalmente una vicenda quasi caricaturale. Dal 10 agosto, Perrone, ambasciatore d’Itaslia in Libia, diplomatico esperto, lascia Tripoli e rientra a Roma dopo una intervista che fa arrabbiare il generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica. Quattro mesi, al governo per interrogarsi/ litigare. Dalla Farnesina, l’idea di sostituirlo, sostenuta anche dai vecchi vertici dei servizi di sicurezza: ma Salvini finora era riuscito a imporre il suo no, e, piuttosto, ha spinto per cambiare quei vertici, l’Sise sopratutto, servizi segreti esteri, con nuove figure provenienti dalla Guardia di Finanza.

Ora Perrone con Hezbollah
Ieri, preziose assenze in consiglio dei ministri, passa l’ipotesi Buccino, che già circolava: 57enne, oggi direttore generale per l’Unione europea al ministero degli Esteri, già ambasciatore in Libia dal 2011 al ‘15. Forse qualche vecchio nemico, ma uno che certamente sa. Tra ironia e malizia l’invio di Perrone a Theran, “quell’Iran tirato in ballo da Salvini attaccando frontalmente Hezbollah”, assegnala sempre la voce maliziosa dalla Farnesina. Ora i due neo ambasciatori dovranno ottenere i gradimenti dei governi dei Paesi ospite, e qualche sgarbo di politichetta a danno del Paese nessuno lo può escludere.

Da Israele abbracci e rischi
Nessun pentimento sull’azzardo Hezbollah in Iraele, con Netanyahu che anzi, insiste e chiede a faccia buona, all’Italia di fare pressione sull’Unifil (Onu) affinché svolga «un ruolo più forte» in Libano del Sud. Israele pretende che l’Unifil si impegni in compiti di polizia dando la caccia agli uomini e alle armi del movimento sciita. Compiti lontani dal mandato dei caschi blu dell’Onu. Primo risultato, segnala Nena News, «discussione accesa» nella zona Zarit, tra soldati dell’Unifil, militari libanesi e uomini di Hezbollah. Il capo della Lega in Israele come il presidente del consiglio italiano in pectore con ulteriori ricaschi...

(RemoContro)

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