I vescovi sardi: basta fabbricare armi per la guerra in Yemen...


La conferenza episcopale dell'isola dice no a tutto il business delle armi in una nota pubblicata per la Giornata mondiale della pace.


"Oggi la nostra Regione" scrivono i vescovi sardi in una nota pubblicata per la Giornata Mondiale della Pace, "ha bisogno di una buona politica che faccia crescere il lavoro libero, creativo, solidale e partecipativo. La produzione e il commercio delle armi non contribuiscono certo alla pace, anche se occupano molte persone e collocano in alto l’Italia nella classifica dei fabbricanti di armi".

"La gravissima situazione economico-sociale non può legittimare qualsiasi attività economica e produttiva, senza che se ne valuti la sostenibilità, la dignità e il rispetto dei diritti umani. Non si può omologare la produzione di beni necessari per la vita con quella che sicuramente genera morte. Tale è il caso delle armi costruite nel nostro territorio regionale e usate per una guerra, che ha causato e continua a generare nello Yemen migliaia di morti, per la maggior parte civili inermi. Un business tragico che sembra non avere nessun colpevole, poiché i vari Paesi interessati si scaricano a vicenda le responsabilità".

"Una questione" continua la nota, "che diviene ancora più lacerante poiché tale produzione avviene in un territorio, il nostro, tra i più poveri del Paese, ancora privo di prospettive per il lavoro. Così ai nostri operai si offre uno stipendio sicuro, ma essi devono subire l’inaccettabile per mancanza di alternative giuste e dignitose”...

(Globalist)

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