Femminicidi senza sosta, tre casi nella Vigilia di Natale...


Un quarto caso non è finito in tragedia solo per l'intervento di una bambina di 9 anni che ha salvato la madre.


Un Natale di sangue in Italia e ancora una volta all'insegna del femminicidio. Il primo caso è stato a Davoli, dove una donna, Francesca Petrolini, e il compagno Rocco Bava sono stati uccisi all'interno di una tabaccheria. Un uomo è stato fermato: si tratta di

un 67enne, G.G., cognato della donna. Dopo essere rimasta vedova, Francesca Petrolini, aveva allacciato una relazione con il fratello del marito. L'uomo era a casa di un amico a Davoli. E' stato portato in caserma per l'interrogatorio.

A sparare è stata una sola persona ma utilizzando due armi, un fucile ed una pistola calibro 7,65. La donna è stata raggiunta da due colpi al torace, mentre l'uomo da quattro, tre al torace ed uno alla testa. Gli investigatori hanno anche accertato che Rocco Bava non ha tentato di fuggire prima di essere colpito come era stato ipotizzato in un primo momento, ma è stato ferito mortalmente all'interno della tabaccheria della compagna.

A seguire il caso della donna gettata dalla finestra del suo appartamento a Scalea: l'uomo, che conviveva con la vittima, è stato fermato dai carabinieri.
Ad Alghero, domenica, è stata uccisa Michela Fiori, una quarantenne dipendente di una cooperativa che gestiva i servizi di assistenza domiciliare per conto dei servizi sociali: nel pomeriggio il marito Marcello Tilloca, un carrozziere e imbianchino di 42 anni si è presentato dai carabinieri per costituirsi, dicendo di averla strangolata nella casa in cui vivevano. I due - che hanno due figli piccoli - stavano affrontando una tormentata separazione e sembra che la donna di recente si fosse anche rivolta al Centro antiviolenza.

Si è rischiato un altro femminicidio sempre in Calabria, fermato solo grazie al pianto di una bambina di 9 anni. A Lattarico un uomo di 63 anni si è presentato in stato confusionale in caserma dicendo di aver cercato di strangolare la moglie con un cavo elettrico lasciandola ferita sul pavimento di casa. I militari hanno individuato l'abitazione e soccorso la donna, in stato di shock e con accanto la figlia di 9 anni che cercava di aiutarla. Il tentato strangolamento è avvenuto al culmine dell'ennesima lite e non è stato portato alle estreme conseguenze, secondo quanto ha detto l'uomo, solo per il casuale arrivo della bambina che con il suo pianto lo ha frenato...

(Globalist)

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