Bimbo di due anni in fin di vita ma il travel ban vieta alla mamma di vederlo...


Il provvedimento di Trump, che vieta l'ingresso negli Usa a cittadini di Paesi musulmani, impedisce ad una donna dello Yemen di andare al capezzale del figlio prima che i medici stacchino le macchine che lo tengono in vita.

                                                                      Ali Hassan con il figlio


Una mamma dello Yemen potrebbe non riuscire a vedere per un'ultima volta il figlio di due anni, ricoverato in fin di vita negli Stati Uniti, prima che i medici stacchino le macchine che lo tengono in vita. Lo Yemen è infatti uno dei sei Paesi a maggioranza musulmana colpito dal divieto di ingresso negli Usa, il travel ban di Donald Trump chiamato anche 'muslim ban'. 
"Tutto quello che vorrebbe è tenergli la mano per un'ultima volta", ha detto Ali Hassan, il papà del bambino che ha denunciato la vicenda. L'uomo, che insieme al figlio è cittadino americano, nei mesi scorsi ha portato il piccolo Abdullah, affetto da una gravissima malformazione celebrale, negli Stati Uniti dove è ora ricoverato in un ospedale pediatrico in California. Sua moglie, Shaima Swileh, vive attualmente in Egitto ed ha richiesto un permesso speciale al Dipartimento di Stato americano per poter entrare negli Stati Uniti.

"Mia moglie - ha detto l'uomo in lacrime - mi chiama ogni giorno, vuole baciare ed abbracciare nostro figlio per l'ultima volta, non abbiamo più molto tempo, per favore aiutateci a riunire la nostra famiglia". Al suo fianco esponenti di gruppi religiosi e per i diritti civili che hanno chiesto al dipartimento di Stato di concedere una sospensione del divieto per la madre del piccolo Abdullah. 
"La perdita di un figlio - ha detto Saad Sweilem, legale del Council on American-Islamic Relations - è qualcosa che nessun genitore dovrebbe vivere, ma non poter essere accanto a tuo figlio nei suoi ultimi momenti di vita è incredibilmente crudele". 
Ancora più dure le parole di Betty Williams, a capo della National Association for the Advancement of Colored People di Sacramento: "è criminale che noi dobbiamo stare qui ad implorare" per riunire una famiglia in un momento del genere...

(Globalist)

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