Razzismo padano: in Lombardia niente aiuti ai comuni che fanno lavorare i rifugiati...


Approvata una mozione della Lega che non vuole vengano usati per tutelare il verde pubblico: precedenza a imprese italiane. L'opposizione: sgambetto al volontariato.


Razzismo in salsa padana: se non lavorano guai, perché non fanno nulla mentre perdono tempo e scroccano. Se lavorano tolgono lavoro agli italiani.
Soluzione: incenerirli, ributtarli a mare, o spingerli alla disperazione così il loro odio nei loro confronti crescerà con tanto di guadagno di chi specula sull'odio.

La Lombardia premierà i comuni che non si avvarranno di richiedenti asilo come volontari per la cura delle aree verdi pubbliche: a stabilirlo è una mozione della Lega, approvata con 34 sì con voto segreto in Consiglio regionale, che si ispira al motto salviniano "prima gli italiani". Precedenza alle imprese e ai disoccupati lombardi per la cura delle aiole, dei parchi, dei giardini comunali. Il testo è passato per un pelo, 32 i contrari: tra loro Pd e Movimento 5 Stelle.

Per la prima firmataria del documento, la consigliera leghista Federica Epis, era una misura necessaria visto che "il settore florovivaistico del nostro territorio debba essere difeso e incentivato attraverso buone pratiche amministrative che investano sulle imprese e sulle professionalità locali, non su persone che sono arrivate qui illegalmente". Insomma, per la Epis "il mercato del lavoro non dev'essere penalizzato dall'immigrazione clandestina". Di qui la scelta di premiare gli enti locali che fanno ricorso a manutentori professionisti del verde pubblico e l'impegno per verificare le "modalità di utilizzo di richiedenti asilo" per la gestione del verde, in particolare "sul possesso delle necessarie e apposite qualifiche professionali, sui requisiti previdenziali e assicurativi".

Una visione contestata dall'opposizione. Secondo il consigliere del Pd, Pietro Bussolati, "la mozione voluta dalla Lega per fare la faccia feroce contro i migranti colpisce i sindaci e rende più difficile il lavoro del volontariato e della cittadinanza attiva".
Stessa linea del consigliere del M5s, Dario Violi che attacca una "mozione assolutamente inutile che non cambia la vita ai lombardi, non tutela le imprese e rischia di fare uno sgambetto al volontariato. I florovivaisti hanno confermato che non subiscono la concorrenza di lavoretti volontari che mai si sostituiscono agli appalti sul verde pubblico"...

(Globalist)

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