Manovra, niente taglio alle pensioni d'oro. Saltano anche i soldi per le buche di Roma...


Le novità contenute nel documento finale bollinato dalla Rgs e inviato al Quirinale. Tagli pesanti all'apprendistato, scure sulle Regioni per i vitalizi.


di Giuseppe Colombo
Il tanto agognato taglio alle pensioni d'oro - cavallo di battaglia dei 5 Stelle - nella manovra non c'è. Fonti di governo spiegano a Huffpost che sarà probabilmente un emendamento durante l'iter parlamentare a risolvere la questione. Ragionamento politico a parte, il dato di oggi è che il taglio è saltato. Tra i motivi del rinvio, secondo quanto riferiscono le stesse fonti, ci sono ancora i rischi di incostituzionalità delle norme che ad oggi sarebbero orientate su una decurtazione degli assegni a partire da 4.500 euro netti. I problemi sono però anche politici perché la Lega - viene spiegato - vorrebbe destinare i risparmi a un Fondo da utilizzare in caso di ricorsi mentre i pentastellati vogliono usare quelle risorse subito e per finanziare altre misure.

Il taglio alle pensioni d'oro non è però il solo grande assente tra le ultime novità del testo definitivo, quello inviato al Quirinale con tanto di bollinatura della Ragioneria generale dello Stato. Saltano anche i soldi per coprire le buche di Roma e risorse imponenti sono sottratte all'apprendistato.

Pensioni d'oro, il taglio non c'è. Non compare alcun accenno alla decurtazione degli assegni pensionistici "d'oro". Le ultime indiscrezioni parlavano di un taglio a tre livelli: 6% tra 90 e 120mila euro, 12% tra 120 e 160mila euro, 18% oltre i 160mila euro.

La flat tax si assottiglia ancora: per il 2019 solo 330 milioni. In principio erano 2 miliardi, ora la tassa piatta al 15% per i lavoratori autonomi (con giro d'affari fino 65mila euro) si riduce a briciole. Nel 2019, infatti, si prevede una spesa di appena 330 milioni. Poi salirà a 1,9 miliardi nel 2020, ma a regime - cioè in misura stabile - riscenderà a 1,4 miliardi. Solo nel 2020 arriverà l'aliquota al 20% per chi incassa tra i 65mila e i 100mila euro.

I risparmi da quota 100 e reddito di cittadinanza anche per contenere il deficit. La versione definitiva conferma la creazione di due Fondi per dare vita alle misure più care a Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Confermato l'impianto delle ultime bozze con la compensazione tra i due Fondi che permetterà di destinare risorse risparmiate in un ambito nell'altro. Gli eventuali risparmi, però, potranno anche essere utilizzati per altri scopi: un riferimento alla possibilità di rendere meno pesante il deficit, collocato al 2,4% nel 2019.

Vitalizi, la scure sulle Regioni si fa più pesante. Passa dal 30% all'80% la percentuale del taglio dei trasferimenti alle Regioni e alle province autonome che lo Stato metterà in campo se gli enti locali non procederanno ad adeguare le normative regionali in materia di vitalizi alle previsioni stabilite a livello nazionale. Si procederà al taglio dei trasferimenti se i vitalizi non saranno ridotti entro quattro mesi dall'entrata in vigore della legge di bilancio o "sei mesi qualora occorra procedere a modifiche statutarie". I vitalizi da tagliare sono quelli di presidenti, assessori e consiglieri regionali.

Niente risorse per riparare le buche di Roma. Lo stanziamento, pari a 180 milioni in tre anni (dal 2019 al 2021) era stato richiesto al Tesoro dal ministro dell'Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, su sollecitazione dell'amministrazione capitolina guidata da Virginia Raggi. Nella versione definitiva della manovra scompaiono le risorse. Nello specifico, i tecnici del ministero avevano chiesto "l'erogazione diretta a Roma Capitale di 60 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021" in considerazione "della particolare autonomia e del ruolo di Roma Capitale" a fronte di "una situazione manutentiva della viabilità della città che soffre di decenni di mancati interventi" e di una "situazione così grave da mettere a serio rischio la sicurezza della mobilità". Nulla da fare.

Apprendistato depotenziato, tagli ai fondi per i contratti. La legge di bilancio dello scorso anno aveva previsto fondi per gli incentivi al contratto di apprendistato pari a 5 milioni per il 2018, 15,8 milioni per il 2019 e 22 milioni per l'anno successivo. La manovra, ora, conferma lo stanziamento per l'anno scorso, ma riduce drasticamente a 5 milioni il contributo a partire dal 2019.

Stop al tavolo sul caporalato e alla tassa per la pesca sportiva. Il tavolo per il contrasto del caporalato, che compariva nelle bozze precedenti, scompare dalla versione definitiva. Cancellata anche la tassa (da 10 a 100 euro) prevista inizialmente per la pesca sportiva...

(Huffington Post)

Commenti

AIUTIAMO I BAMBINI DELLA SCUOLA DI AL HIKMA

Post più popolari

facebook