Studenti bruciano manichini di Salvini e Di Maio: "altro che cambiamento, il governo ci ignora"...
Cortei in tutta Italia. Rete Conoscenza-Uds-Link chiedono a Lega e M5s risposte concrete: "la finanziaria non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio né per la qualità della formazione o per la ricerca".
Manichini raffiguranti i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono stati bruciati dagli studenti che manifestano a Torino scandendo slogan contro il governo. Sui lampioni di piazza Castello, dove sono arrivati in corteo, sono state attaccate alcune foto dei leader di Lega e Movimento 5 Stelle col volto imbrattato di vernice rossa. La zona della protesta, di fronte agli uffici della prefettura, è presidiata da polizia e carabinieri.
Studenti in piazza in tutta Italia contro la manovra del governo gialloverde per il diritto allo studio e la sicurezza nella scuola. Dopo aver annunciato uno stato di agitazione permanente, Rete Conoscenza-Uds-Link chiedono a Lega e M5s delle "risposte", e denunciano la mancanza di risorse e provvedimenti concreti. "Il cambiamento tanto propagandato - affermano - sembra in netta continuità con il passato".
Si tratta del primo sciopero generale della scuola con manifestazioni in tutte le principali città italiane. "In Italia il diritto allo studio non è garantito, nella manovra manca un cambiamento reale per i giovani. Scuole e università saranno in stato di agitazione permanente", è la dichiarazione congiunta di Rete della Conoscenza, Uds e Link, associazioni promotori dei cortei.
"Oggi siamo in piazza - ha detto Giacomo Cossu, coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza - perché subiamo l'ingiustizia quotidiana di costi economici insostenibili per studiare. La manovra finanziaria annunciata dal governo ignora i problemi degli studenti, non prevede maggiori risorse per il diritto allo studio né per la qualità della formazione o per la ricerca. Da Nord a Sud, saremo in stato di agitazione permanente nelle scuole e nelle università finché non avremo risposte risposte concrete dal governo nazionale mentre ad oggi Bussetti rifiuta di incontrare le rappresentanze studentesche".
"Questo - ha proseguito Cossu - non è cambiamento. Vediamo infatti che il maggior deficit previsto viene utilizzato per condoni agli evasori fiscali e per tagliare le tasse ai più ricchi. Per noi giovani mancano le risorse e mancano provvedimenti concreti per contrastare la precarietà nel mercato del lavoro. Il 'cambiamento' tanto propagandato sembra in netta continuità con il passato, perché é assente un progetto di rilancio dello sviluppo sostenibile per il nostro Paese".
Nel mirino degli studenti l'alternanza scuola-lavoro, l'aumento delle disuguaglianze e la mancanza di risorse. ''Nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale - ha sottolineato Giulia Biazzo,
Coordinatrice nazionale Uds - verrà mantenuta: nessuna abolizione della legge 107 e nessun superamento dell'alternanza scuola-lavoro, solo provvedimenti che peggioreranno la condizione degli studenti. La riduzione delle ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro non risolve alla radice la necessità di una totale riforma del sistema didattico e crea ulteriore discriminazione tra licei, istituti tecnici ed istituti professionali. Anche le linee guida dell'Esame di stato non rispondo alle nostre aspettative. Esigiamo reali finanziamenti sull'edilizia scolastica, la garanzia del diritto allo studio con forme di reddito di formazione che abbattano le barriere economiche e le disuguaglianze, l'approvazione del Codice Etico sull'alternanza scuola lavoro per impedire che gli Enti privati lucrino sulla nostra formazione''.
Sono oltre 50 le città interessate dalla mobilitazione. A Roma una delle manifestazioni più numerose e traffico in tilt. Migliaia di studenti sono scesi in piazza nella capitale con fumogeni e al grido "Chi ha paura di cambiare? Noi no!". Il corteo è partito da piazzale Ostiense e si concluderà davanti al ministero dell'Istruzione in viale Tratevere.
Gli studenti marciano gridando "la scuola dei padroni non la vogliamo". In testa al corteo uno striscione con scritto: 'Governo del cambiamento? Repressione e sfruttamento. Riprendiamoci il futuro! studenti romani in lotta!'. Seguono tanti altri, da 'Serve un scossa, agitiamoci' a 'Scuole che crollano. studenti che non mollano'. Molti studenti indossano una bandana rossa con la scritta 'Agitiamoci'...
(Globalist)
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