Sadico a caccia di donne: violenta, sequestra e uccide. Tre delitti in 10 giorni. Pagina bruciata lo consegna alla polizia...
MODENA – Sadico, così lo ha definito il magistrato che ha firmato le carte che ora lo tengono in carcere. “Sadico che non si sarebbe fermato” hanno aggiunto ne confermato i Carabinieri. Un sadico che esercitava il suo sadismo, la sua violenza feroce contro le donne. Con frequenza maniacale e crescente. In tutte le forme possibili aggrediva donne, faceva delle donne bersagli e oggetti di violenza: stupro, sequestro di persona a fini di stupro o forse peggio, omicidio con il rituale finale del carbonizzare il cadavere.
E’ il 24 di agosto, un garage di Zocca: qui avviene lo stupro. Il sadico colpisce, picchia, umilia, sottomette. Non gli basta certo, è solo l’inizio di una sete di sangue, sangue di donna. Il 30 di agosto, appena sei giorni dopo, il sadico, l’uomo che odia le donne, uccide una prostituta romena. Con tutta probabilità dopo averla seviziata. Il corpo della donna verrà ritrovato completamente carbonizzato nelle campagne di San Donnino. L’ha ammazzata in città, a Modena. Poi è andato a bruciare il cadavere in campagna, cadavere che potrà essere riconosciuto solo in base alla circostanza eccezionale di un chiodo. Chiodo chirurgico che si rinviene nel corpo irriconoscibile. Un chiodo che corrisponde a un intervento medico raro in Italia. E’ il chiodo l’unica cosa, l’unica parte della donna, che il sadico che l’ha ammazzata ha lasciato di riconoscibile.
Non basta, non è sazio: tre giorni dopo, il 2 settembre è ancora a caccia. Tenta un sequestro a Savignano sul Panaro. Non gli riesce. E il tentativo di sequestro viene ripreso da una telecamera di sorveglianza.
A questo punto Carabinieri e inquirenti hanno il nome di una delle vittime, l’identificazione del cadavere. E i nomi, ovviamente, delle altre due vittime. E hanno qualche immagine di telecamera. Ancora poco. Hanno però e lo troveranno più tardi un foglio di carta bruciata. La pagina di un libro bruciato. Lo ha usato il sadico assassino per bruciare, appiccare il fuoco. Quel foglio porta a un nome, reca una sorta di firma. E’ quello, risulterà, della figliastra. La figliastra del sadico. E allora si arriva a identificarlo. E’ italiano, ha 34 anni, ora è in galera.
“Non si sarebbe fermato” dicono i Carabinieri e il magistrato, avrebbe continuato la caccia alle donne. In maniera sempre più parossistica e violenta. Fermato molto dalla pazienza e dal lavoro dei Carabinieri. Fermato, non poco, dal caso. Solo per caso la caccia alle donne del sadico ha visto solo tre prede e non quattro o cinque o chissà quante...
(blitz quotidino)
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