Firenze, tredici anni al padre che imprigionò la sposa-bambina...


Tredici anni per riduzione in schiavitù. É la condanna per l’uomo accusato di aver ceduto, in cambio di 15 mila euro, la figlia di 13 anni per darla in sposa a un ragazzo franco kosovaro. Liberata grazie ad un amico conosciuto in chat.


di Valentina Marotta
Tredici anni per riduzione in schiavitù. É la condanna per l’uomo accusato di aver ceduto, in cambio di 15 mila euro, la figlia di 13 anni per darla in sposa a un ragazzo franco kosovaro. Cosi ha stabilito la corte d’assise dopo cinque ore di camera di consiglio, che ha accolto solo in parte la richiesta della procura a 16 anni di carcere. L’uomo, 50 anni serbo di Obilic, accusato di aver anche segregato in casa la ragazzina impedendole di andare a scuola, ha ascoltato in aula la sentenza.

La ragazzina, che ormai ha compiuto 18 anni, invece non c’era: ha rinunciato al risarcimento dopo aver denunciato il padre. Da tempo vive in una struttura protetta, lontano da Firenze e dalla Toscana ed é ritornata sui banchi di scuola. «Mi sono ribellata alla tradizione rom, ma sono salva anche per il coraggio di un ragazzino siciliano conosciuto sulla chat di un gioco» rivelò in un’intervista al Corriere Fiorentino.

La ragazza ha appena compiuto 13 anni e superato gli esami di terza media quando viene promessa in sposa e venduta dal padre a un ragazzo di etnia rom che vive in Francia. È nella casetta della Piagge che le due famiglie s’incontrano per siglare l’accordo. Lei riceve orecchini e una collana d’oro, suo padre 5mila euro. In cambio la ragazzina deve dimagrire, chiudere con la scuola e gli amici e imparare a cucinare, ma soprattutto rimanere vergine fino al matrimonio. La piccola non può uscire da casa se non per fare la spesa o andare in farmacia, ma sempre in compagnia della madre o del fratello. Per questo non può chiedere aiuto. Non ha denaro e non può usare il telefono, se non per giocare a Clash of Clans. Ed è grazie a quel videogioco e a una connessione wifi che entra in contatto con un ragazzo siciliano. Con lui, si confida e ricomincia a sorridere. Quella nuova amicizia le dà forza. Decide di ribellarsi: inizia a mangiare merendine, pasta e cioccolato per ingrassare. È la sua strategia per rompere quel maledetto contratto di matrimonio. Le nozze però vengono solo rimandate di un anno. É allora che chiede aiuto al compagno di giochi. Il ragazzino con l’aiuto dei genitori, si rivolge a un centro antiviolenza fiorentino e fa partire le indagini.

Quando nel settembre 2016 gli investigatori della squadra mobile fanno irruzione nell’appartamento delle Piagge, la ragazzina sta preparando la valigia per la Francia. E supplica di essere portata via da quell’inferno. Da allora vive in una struttura protetta. Il padre non ha smesso di cercarla e spacciandosi per uno zio é pure riuscita a rintracciarla. Lei é stata costretta a cambiare città e regione. Per l’uomo scattano le manette nel settembre di un anno fa. Lui ha sempre negato di aver costretto la figlia a un matrimonio con uno sconosciuto, per denaro. Ma i giudici non gli hanno creduto...

(Corriere della Sera)

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