Camerun. Violenze, terrore e uccisioni nella regione anglofona. Centinaia di morti tra civili e l'esercito. Migliaia di sfollati....


Video con scene di fucilazioni e decapitazioni, 260 episodi di violenza con 400 civili e 160 membri delle forze di sicurezza assassinati. Il 2018 sarà ricordato come l'anno del terrore nella regione nord-occidentale del Camerun, la cui popolazione anglofona denuncia da due anni di sentirsi discriminata ed emarginata. 


Ma il tempo delle proteste pacifiche, salvo quelle delle donne per il cessate-il-fuoco, è terminato. Nella regione opera ormai stabilmente un gruppo armato separatista, le Forze di liberazione dell'Ambazonia.
Gli scontri con l'esercito camerunense sono all'ordine del giorno. Non si contano i casi di rapimenti, distruzioni di beni pubblici e privati, incendi di villaggi e assalti alle scuole. Gli sfollati interni e quelli che hanno trovato riparo in Nigeria sono migliaia.

Dal paese africano arrivano video terrificanti. Alle riprese di un'esecuzione extragiudiziale avvenuta a luglio, ha fatto seguito un video diffuso dai separatisti che mostra la testa decapitata di un agente della gendarmeria lasciata in una pozza di sangue con accanto quelli che paiono gli organi genitali della vittima.

Con le elezioni alle porte, è probabile un'ulteriore aumento della violenza: le Forze di liberazione dell'Ambazonia sono disposte a tutto pur di non far votare nella regione anglofona.


Riccardo Noury

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