"Mio figlio ha denunciato una razzista. E grazie a Salvini lo stanno linciando"...


La lettera della mamma di Raffaele Ariano al presidente Mattarella: "Mio figlio ha denunciato un comportamento incivile e per tutta risposta si è visto aizzare gli haters dal ministro dell'Interno.


Annamaria Abate, madre di Raffaele Ariano ha scritto al presidente Mattarella. La donna è la mamma del passeggero Trenord che ha raccontato dell'annuncio razzista della capotreno del Milano-Cremona "contro zingari e molestatori", invitati a scendere dal treno, senza tanti complimenti, "perché avete rotto". Una denuncia civile ma quello che è accaduto a Raffaele di civile non ha nulla: è stato aggredito da una massa di haters su Twitter tanto che ha dovuto presentare formale denuncia in Questura. E di certo non l'ha aiutato, anzi, il commento del ministro Salvini che si è schierato con la capotreno e ha attaccato Raffaele perché l'impiegata razzista di Trenord potrebbe perdere il lavoro. Da qui la lettera di Annamaria Abate al Capo dello Stato pubblicata integralmente sul sito di Articolo 21.

Caro Presidente,
sono la madre di Raffaele Ariano, 32enne, assegnista di ricerca in una Facoltà di Filosofia. È un privato cittadino: non un politico, non un opinionista, non una figura pubblica. Come comune cittadino ha segnalato un’azione scorretta di un capotreno, un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni. Per farlo ha scritto con toni pacati e rispettosi un post sul suo profilo Facebook e una lettera a un giornale locale.
Nei giorni successivi, sulla pagina Facebook Ufficiale “Lega – Salvini Premier”, è comparso un post che indicava in Raffaele il responsabile del possibile licenziamento della capotreno (licenziamento mai auspicato da mio figlio e di cui non è comparsa mai menzione nei comunicati di Trenord), con tanto di fotografia, nome e cognome e un link diretto alla sua pagina Facebook con la seguente frase: “State con la capotreno o con il denunciatore, Raffaele Ariano?”.
A partire dal post di “Lega – Salvini Premier” è seguito un vero e proprio linciaggio mediatico da parte di sostenitori della Lega e di gruppi neo-fascisti come CasaPound e Forza nuova, contenenti ingiurie e minacce all’incolumità fisica di mio figlio e della nostra famiglia (...)
La gravità di quanto accaduto va, però, molto al di là della sua persona: l’aggressione e il linciaggio mediatico che si è riversato su mio figlio, per il sol fatto di aver chiesto pubblicamente il rispetto di principi e valori scritti nella nostra Costituzione, potrebbero colpire chiunque. Quanto accaduto è un fatto politico che riguarda la nostra democrazia. La responsabilità degli insulti e delle minacce da parte degli odiatori del web è certamente personale, ma i cinquantamila commenti sul profilo di un privato cittadino non vi sono arrivati spontaneamente, bensì – per quanto ci risulta – sollecitati e guidati direttamente dalla pagina Ufficiale “Lega – Salvini Premier”. Allora mi chiedo: può essere tollerato che dalla pagina della forza politica il cui segretario è anche Ministro dell’Interno si fomenti intenzionalmente una tale campagna d’odio? È tollerabile in uno Stato di diritto che un privato cittadino possa essere minacciato nella sua incolumità per azioni riconducibili al Ministro preposto all’ordine e alla sicurezza di tutti i cittadini? In un Paese dove il Ministro dell’Interno avesse la possibilità di chiudere la bocca a chi osa dissentire su un qualsiasi tema di pubblico interesse, ci si sente più o meno sicuri?
(...) Confidando nella Sua persona e nel ruolo che ricopre, affido a Lei questi inquietanti quesiti e Le chiedo, rispettosamente, come cittadina e come madre, di valutare un Suo intervento, secondo i Suoi poteri e prerogative costituzionali, a tutela dei nostri diritti di cittadini italiani, del nostro ordinamento e dei valori democratici su cui si fonda...

(Globalist)

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