Thailandia, l’allenatore orfano. Ek ha curato i ragazzini, ma ora rischia un processo...



Per più di due settimane è stato insieme ai suoi ragazzi, tenendoli calmi, fino al momento del salvataggio quando, per ultimo, si è immerso verso la luce. Il protagonista di questa storia si chiama Ek, ha 25 anni ed è il viceallenatore dei Wild Boars, la squadra di baby calciatori rimasta intrappolata in una grotta in Thailandia.

Ekapol Chantawong è visto da molti come il principale responsabile della disavventura dei 12 giovani calciatori thailandesi, ai quali ha permesso di entrare nel tunnel senza zaini né scarpe per vincere una prova di coraggio della tradizione locale. Il tutto all’inizio della stagione delle piogge. Una mossa azzardata per la quale ha già chiesto scusa in una lettera consegnata ai soccorritori e poi consegnata ai genitori dei ragazzi.

Alcuni genitori dei bambini hanno già detto di essergli grati: “Scusatemi per aver fatto comprare ai bambini 28 dollari di merendine, di aver ignorato il divieto d’ingresso, di essere sceso a fare squadra incidendo i nostri nomi nella roccia…”, aveva scritto in una lettera per i genitori, mandata in superficie dai soccorritori. “Prometto che farò del mio meglio per prendermi cura di loro. Voglio rivolgere le mie più sentite scuse ai genitori”, le sue parole.

Elogiato da molti per i sacrifici a favore dei ragazzi, come il fatto che ha rinunciato alla sua parte di cibo per mantenerli forti durante gli interminabili nove giorni prima di essere individuati dai soccorritori. In quella grotta Ek, orfano di madre e padre dall’età di 12 anni, ha insegnato ai ragazzini a salvarsi con la meditazione, per evitare l’ansia e non pensare alla fame. Ora, dopo il salvataggio, è in ospedale in attesa di conoscere il suo destino. Infatti potrebbe essere incriminato per aver portato i ragazzini nella grotta.


(blitz quotidiano)

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