Scandalo ospedale di Reggio, cartone per le fratture Pazienti increduli: reparto chiuso e carenza di gesso...



di Valerio Panettieri
REGGIO CALABRIA – Pezzi di cartone utilizzati per fasciare le fratture. Così si fa primo soccorso a Reggio Calabria nelle ore notturne, quando il reparto di Ortopedia è chiuso. Una cosa «incredibile» dicono dalla dirigenza dell’ospedale, che ha annunciato l’apertura di una inchiesta con una riunione urgente programmata per questa mattina. Frank Benedetto, direttore generale dell’azienda ospedaliera reggina, non riesce a spiegarselo.

«Siamo sorpresi - dice - non eravamo certamente a conoscenza di una situazione del genere. Ci è stato detto che in un caso, diversi giorni fa, una persona era stata sistemata così prima del controllo in radiologia, una cosa che si sarebbe risolta in venti minuti».

E invece le foto che stanno circolando da ieri e hanno fatto il giro dell’Italia hanno inevitabilmente generato uno sconquasso. A tarda sera, nel pronto soccorso reggino, per una mancanza di mezzi ci si arrangia con il possibile per immobilizzare fratture e distorsioni. Questo perché di notte non c’è nessuno a garantire l’operatività del reparto di Ortopedia e questo tipo di lesioni passano direttamente dal pronto soccorso. Presidio che, a quanto pare, non dispone neanche dei mezzi necessari per stabilizzare una “semplice” frattura.

E’ una fotografia fortissima dell’enorme carenza di mezzi e di personale nella sanità reggina. E il piano assunzioni previsto da Scura negli ultimi giorni, in questo “hub” sulla punta dello Stivale, non andrà certamente a risolvere la questione perché, nonostante le novantasei figure previste, bisognerebbe riorganizzare per intero l’intero quadro del personale all’interno dell’ospedale per far fronte a queste carenze.

Sta di fatto che su cause, possibile mala gestione del pronto soccorso e responsabilità bisognerà aspettare il risultato dell’inchiesta interna da parte delal dirigenza del Bianchi Malacrino Morelli. Non si tratta certamente di un caso isolato, visto che le fotografie chiaramente sono state scattate a diversi pazienti. Intanto il segretario aziendale di Anaao - Assomed, Gianluigi Scaffidi, butta la cosiddetta “bomba”.

«Questo è solo un assaggio di ciò che accade in questo ospedale, qui manca davvero tutto. Non c’è personale adeguato ai volumi richiesti. La situazione è davvero drammatica»...

(Il quotidiano del Sud)

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