Così Mattarella ha imposto a Conte lo sbarco della nave Diciotti...


La vicenda si è sbloccata dopo l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha avuto anche contatti con il premier Giuseppe Conte.


E alla fine a sbloccare la situazione è stato il Presidente della Repubblica che ha dovuto ricordare al premier che la nave in questione era della nostra Guaria costiera, che gli arresti li decide la magistratura e non il Viminale e che siamo ancora un Paese dove vige lo Stato di diritto. "Sta per iniziare lo sbarco dei migranti che sono a bordo della nave Diciotti. Sono state completate le procedure di identificazione delle persone che erano a bordo, con particolare riguardo a quelle a cui risulterebbero imputabili le condotte che configurano ipotesi di reato. Nei prossimi giorni proseguiranno gli accertamenti, a cura della Polizia di Stato, con assunzione delle informazioni testimoniali di tutte le persone che sono state trasportate". Così in una nota il premier Giuseppe Conte annunciava nella tarda serata di ieri l’epilogo di una vicenda al centro di un nuovo caso politico. La nave Diciotti della Guardia Costiera con a bordo 67 migranti soccorsi 4 giorni fa dal mercantile Vos Thalassa è entrata nel porto di Trapani intorno alle 15. Ma è rimasta per ore in porto senza far scendere nessuno. Ed è stato l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a sbloccare la situazione. Il Viminale ha espresso «stupore» per l’intervento del Colle e «rammarico» per la scelta della procura che al momento non starebbe valutando la possibilità di disporre provvedimenti cautelari nei confronti dei due migranti indagati per violenza privata continuata e aggravata nei confronti del comandante e dell’equipaggio della Vos Thalassa. Ma Di Maio dice «se il presidente è intervenuto bisogna rispettare le sue decisioni».

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini dal vertice Ue di Insbruck aveva inisistito: «Io non voglio farmi prendere in giro. Finché non c'è chiarezza su quanto accaduto io non autorizzo nessuno a scendere dalla Diciotti: se qualcuno lo fa al mio posto se ne assumerà la responsabilità». E aveva aggiunto: «o hanno mentito gli armatori e i marinai denunciando aggressioni che non ci sono state e allora devono pagare o l’aggressione c'è stata e allora i responsabili devono andare in galera». Se Salvini «abbia esagerato o meno non mene frega niente, la cosa importante è che con l'intervento del presidente si sia sbloccata la situazione», mette in chiaro il vicepremier Di Maio. «Io penso che abbia competenza la magistratura, ma deve esserci un messaggio chiaro: i cittadini si aspettano che la giustizia trionfi sempre e in questi casi bisogna accertare che (se ci sono stati degli illeciti ndr) le persone siano individuate e perseguite».

E' cominciato lo sbarco dei 67 migranti dalla nave Diciotti che si trova ormeggiata nel porto di Trapani. A scendere per primi sul molo Ronciglio sono stati i due migranti indagati dalla Procura per violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell'equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa, Sono il sudanese Ibrahim Bushara e il ganese Hamid Ibrahim. Entrambi erano scortati dalla polizia.

La vicenda si è sbloccata dopo l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha avuto anche contatti con il premier Giuseppe Conte.

Il Viminale ha reagito con "stupore" all'intervento del Quirinale ed ha espresso “rammarico” per la scelta della procura sulla vicenda della Diciotti. Lo si apprende da fonti del ministero. E il ministro dell'Interno salvini non molla: sulla Diciotti "andrò fino in fondo fino a quando qualcuno non verrà assicurato alla giustizia", afferma a Rtlm sottolineando di essere "ministro dell'Interno e farò di tutto per difendere la sicurezza degli italiani, quello che sto facendo è bloccare partenze, sbarchi e morti".

Da parte sua invece l'altro vicepremier Luigi Di Maio ha commentato che"se il presidente è intervenuto bisogna rispettare le sue decisioni".  Se Salvini "abbia esagerato o meno non mene frega niente, la cosa importante è che con l'intervento del presidente si sia sbloccata la situazione", ha aggiunto. "Io penso - ha proseguito - che abbia competenza la magistratura, ma deve esserci un messaggio chiaro: i cittadini
si aspettano che la giustizia trionfi sempre e in questi casi bisogna accertare che (se ci sono stati degli illeciti ndr) le persone siano individuate e perseguite".

Le "indagini vanno avanti, nessuno minacci i nostri lavoratori. Se il pericolo paventato a bordo della Vos Thalassa non corrispondesse al vero, lo dirà la magistratura". Lo ha detto da Andria il ministro dei trasporti, Danilo Toninelli.

La Procura della Repubblica di Trapani ha ricevuto due informative della Squadra Mobile di Trapani e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato sui fatti accaduti a bordo del rimorchiatore Vos Thalassa l'8 luglio e ha proceduto all'iscrizione di un procedimento penale a carico di Ibrahim Bushara, sudanese, e di Hamid Ibrahim, ganese. Ai due è contestato il reato di concorso in violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell'equipaggio del rimorchiatore. Al momento la Procura non starebbe valutando la possibilità di disporre provvedimenti cautelari nei confronti dei due migranti indagati.
L'imbarcazione della Guardia Costiera era rimasta a lungo in rada davanti al porto, e poi all'ormeggio senza ricevere dal ministero l'ordine di sbarco. Le organizzazioni umanitarie presenti al molo di Trapani (Intersos, Medici Senza Frontiere, Oim, Save the Children, Unicef e Unhcr) avevano espesso "profonda preoccupazione per il ritardo chiedendo di "agevolare urgentemente le operazioni di sbarco"...

(Globalist)

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