Ustica, 38 anni dopo il muro di gomma non è ancora stato scalfito...
Un Dc9 dell'Itavia abbattuto in tempo di pace e 81 morti. Non sono solo i familiari delle vittime a reclamare giustizia (finalmente) ma un intero Paese, il nostro.
"L'immane tragedia di Ustica, il 27 giugno 1980, ha impresso un segno indelebile nella memoria della Repubblica, con le tante vite spezzate dei passeggeri e dell'equipaggio in quel volo di linea Bologna-Palermo, profonda ferita inferta alla coscienza civile del nostro Paese. In questo giorno di memoria desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari delle vittime innocenti e far sentire loro la solidarietà che, oggi come 38 anni or sono, il Paese intende testimoniare".
Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione diffusa dal Quirinale."Grandi le sofferenze, materiali e morali, che - prosegue - hanno dovuto sopportare. La loro tenacia e la loro incessante ricerca della verita' hanno sollecitato passi significativi per ricostruire le circostanze e le responsabilità di quella strage che ancora - è il richiamo del Capo dello Stato - pretende una conclusiva, univoca ricostruzione". "La professionalita' di tanti uomini dello Stato ha consentito, nel tempo, di avvicinare questo traguardo. Il loro lavoro e il loro senso del dovere hanno reso onore alle istituzioni democratiche. Mi auguro - osserva ancora Mattarella - che si riesca ancora a procedere nel cammino di verità, favorendo anche la collaborazione di istituzioni di Paesi alleati e amici, con i quali condividiamo i valori più profondi di umanità e di civiltà".
I familiari delle vittime
"Un meraviglioso messaggio del presidente della Repubblica che tutti gli anni vuole essere a nostro fianco": con queste parole, il presidente dell'associazione familiari delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti, esprime soddisfazione per i contenuti del messaggio di Sergio Mattarella.
"Non c'è niente altro da dire - ha detto Bonfietti da Palazzo d'Accursio, sede del consiglio comunale di Bologna - quando si sa che è stato abbattuto un aereo civile in tempo di pace e quando si sanno le nazionalità degli aerei presenti quella notte nei nostri cieli. Manca soltanto la presa di responsabilità da parte dei Paesi presenti; sta al nostro Paese, anche per dimostrare la propria dignità nazionale, il fatto di pretendere questo dai Paesi amici ed alleati".
L'inchiesta della Procura e l'ex marinaio Sandlin
I pm della Procura di Roma che indagano sul disastro di Ustica, quando il Dc9 dell'Itavia fu abbattuto provocando la morte di tutte le 81 persone a bordo, sono in attesa del via libera delle autorità americane per poter sentire l'ex marinaio Brian Sandlin, imbarcato sulla portaerei Saratoga la sera del 27 giugno 1980 a poca distanza dal golfo di Napoli, che in una intervista al giornalista Andrea Purgatori e mandata in onda su La7 sei mesi fa, disse di aver visto rientrare disarmati due Phantom della squadriglia "Fighting 103" al termine di una missione culminata con l'abbattimento di due Mig libici. Dopo quel servizio tv, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Erminio Amelio hanno attivato una rogatoria e sono pronti a raggiungere Sandlin in Texas.
I magistrati di piazzale Clodio, che hanno riaperto le indagini per strage a carico di ignoti alcuni anni fa dopo le dichiarazioni dell'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga e di Giuliano Amato, all'epoca sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, vogliono capire se è vero o no che i Mig libici abbiano viaggiato sotto la 'pancia' del Dc9 nella speranza di non essere intercettati nell'ambito di un'operazione Nato. Così non andò, perché l'aereo civile fu colpito da un missile, come ha certificato più volte la Suprema Corte, e un Mig abbattuto e ritrovato sulla Sila 'solo' il 18 luglio 1980...
(Globalist)
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Per un'analisi dettagliata della testimonianza di Sandlin v.
https://claudiopizziit.wordpress.com/2018/07/28/aa-vv-il-caso-sandlin-e-linchiesta-su-ustica/