Trump, marcia indietro a metà. Lo stallo di 2300 bimbi e delle loro famiglie...
Il disastro del Presidente sui migranti. Dietro il ripensamento c'è il terrore di una fronda repubblicana e la protesta che sta investendo gli Stati Uniti. Sondaggi a picco per il tycoon.
Un passo avanti, certo. Per le famiglie che arriveranno e non saranno divise dai piccoli. Ma per il momento la marcia indietro di Trump non riguarda i 2.300 bimbi detenuti e i loro genitori.
Come spiega il Post "Il decreto stabilisce che le famiglie in attesa che un giudice federale decida sul loro diritto di rimanere negli Stati Uniti vengano detenute insieme, a meno che genitori o parenti siano considerati “un pericolo” per i bambini. L’ordine invita anche il ministero della Giustizia ad affrontare per primi i casi con minori coinvolti e quindi detenuti, e chiede al Pentagono di mettere a disposizione spazi nelle sue basi militari per ospitare le famiglie. L’ordine potrebbe però violare una decisione della corte del 1997, conosciuta come Flores settlement, che stabilisce che i bambini accompagnati al confine dai genitori non possano essere detenuti per più di 20 giorni". Trump ha ordinato al procuratore generale Jeff Sessions di richiedere una modifica al Flores settlement per consentire al governo di «detenere le famiglie di stranieri insieme".
Quindi il problema rimante. Tutto. Drammatico.
Ma cosa ha spinto Trump a questo dietrofront? C'è chi dice che il tycoon abbia temuto la fronda all'interno dei Repubblicani, molti schierati contro l'abominio della divisione dei bambini dalle loro famiglie. E hanno giocato a favore anche i sondaggi a picco rispetto alla presidenza Trump. C'è da ricordare che a novembre negli States ci saranno le elezioni di medio termine, e il tycoon teme contraccolpi.
Certamente c'è anche l'invito/monito di Papa Francesco, la rabbia di Melania e delle quattro first ladies. Ma soprattutto dietro la decisione del Presidente Usa c'è l'imponente macchina della protesta degli americani. Non solo gli americani democratici, ma appunto anche i repubblicani, e poi l'immenso puzzle di razze ed etnie presenti negli States. In pochi giorni sono stati raccolti 15 milioni di dollari, una cifra da capogiro, a sostegno delle Ong per i migranti. E la raccolta va avanti in nome del Primo Emendamento che resta il faro di un Paese che ha insegnato al mondo la democrazia, l'accoglienza e la libertà...
(Globalist)
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