Un murales lungo mille chilometri per nascondere il “muro della vergogna” che divide Messico e Usa...
Noemi Penna
Mille chilometri d'arte. E' questo l'ambizioso obiettivo di Enrique Chiu, artista di Tijuana illegalmente sconfinato in California, che ha deciso di armarsi di colori e pennelli per trasformare il Muro della vergogna che già divide il Messico dagli Stati Uniti d'America in una tela da record. Il Mural of Brotherhood ha un solo obiettivo: promuovere la pace e abbattere i muri invalicabili, e costosissimi, di cui il presidente americano Donald Trump ha fatto il punto focale della sua campagna elettorale.
Mentre al Congresso sono stati chiesti 18 milioni di dollari per completare l’opera, un confine fisico già esiste, ed ha preso forma sotto l'amministrazione Bush. Il Muro della vergogna dovrebbe essere ora rafforzato e prolungato di 500 chilometri. Ma almeno sarà coloratissimo, e metterà in mostra un «provocatorio» messaggio positivo. E' a «tutti coloro che stanno cercando una vita migliore, anche se questo comporta enormi rischi, e a tutti coloro che sono stati espulsi o sono stati separati dalle loro famiglie» che Chiu sta dedicando la sua impresa, aiutato metro dopo metro dalla popolazione locale.
In 18 anni di attività, Enrique Chiu ha dipinto oltre 80 murales in dieci città, in California, Messico e Guatemala. Cinque chilometri di lunghezza ha raggiunto il suo progetto realizzato all’Arkansas River in Colorado, altra opera candidata al Guinness ma andata distrutta nel 2015, a causa di un intervento di messa in sicurezza degli argini del fiume, prima che potesse ottenere il titolo.
I primi chilometri di murales si possono ammirare a Tijuana, Tecate, Mexicali, Ciudad Juarez, Naco City e Reynosa. E, una volta conclusa, l'opera coprirà qualcosa come 18 mila metri quadrati di superficie per 600 miglia di lunghezza. Diversissimi i soggetti, ma con un unico filo conduttore, ovvero i simboli del folklore messicano. Insomma, ««un modo per unire le due nazioni che sono divise» e «lasciare un messaggio positivo a sostegno del popolo latino». «Se l'interesse fosse mantenere la pace nel mondo - ha dichiarato l'artista -, l'amministrazione Trump promuoverebbe l'educazione e l'uguaglianza negli Stati Uniti, non violenza e razzismo»...
(La Stampa.it)
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