Migranti, fuga di massa da un carcere libico. I trafficanti sparano sulla folla, 20 feriti...
Giornata di soccorsi nel Mediterraneo. Dopo un lungo inseguimento, la Marina tunisina ferma un peschereccio con 128 persone a bordo. Altri 229 salvati in mare
di Alessandra Ziniti
Hanno tentato la fuga di massa dal centro di detenzione di Bani Walib, la più temuta delle prigioni libiche, quella in cui solo nel 2017 sarebbero morte più di mille persone. Ma per fermare i migranti che tentavano di scappare i trafficanti hanno aperto il fuoco ad altezza d'uomo, ferendo gravemente una ventina di persone. Non ci sarebbero vittime. La notizia è stata rilanciata dal Lybia observer che pubblica anche le foto dei feriti portati in ospedale e ancora per terra nel carcere. Etiopi, eritrei e somali per lo più tra i 107 migranti che, rinchiusi a Bani walid da mesi, hanno tentato il tutto per tutto per raggiungere la costa e provare ad imbarcarsi verso l'Italia.
Le ultime 24 ore sono state segnate da numerose partenze dalle coste libiche ma anche dalla Tunisia dove si è spostata la base principale dei flussi. Questa mattina la guardia marittima tunisina, dopo un lungo inseguimento durato circa tre ore, è riuscita a bloccare un peschereccio di 12 metri a bordo del quale erano stipate 128 migranti, tunisini per lo più ma anche siriani e africani a testimonianza di come le organizzazioni di trafficanti stiano spostando il baricentro della loro azione verso la Tunisia vista la difficoltà sempre crescente a far arrivare migranti in partenza dalla Libia. i 128 migranti sono stati portati nella base della matina di Sfax e denunciati.
Duecentoventisei invece le persone soccorse in mare in due diverse operazioni: la prima portata a termine dalla nave umanitaria Sea Watch 3 che ha preso a bordo 157 persone che viaggiavano in un gommone mentre altre 69 persone salvate da una nave militare italiana sono state trasbordate sulla nave Aquarius di Sos Mediterranee...
(R.it Cronaca)
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