Il Medioevo è finito: l'Irlanda dice sì all'aborto legale...
La vittoria del sì è stata schiacciante: 68% contro 32. Un voto storico nella cattolica Irlanda dove l'interruzione di gravidanza era un tabù intoccabile.
Il murales di Savita Halappanavar
Savita sorride e oggi ne ha tutto il diritto: la sua è stata una storia triste, medievale, il risultato di fondamentalismo cattolico e mancanza di empatia per le donne, viste principalmente come incubatrici umane. Ma da oggi, nella cattolica Irlanda, le cose sono cambiate.
I risultati parlano chiaro: il 68% degli irlandesi ha detto sì alla legalizzazione dell'aborto, lo storico tabù che ancora resisteva e che ha costretto tante donne a viaggi all'estero per interrompere gravidanze indesiderate, quando erano fortunate. Perchè, come nel caso di Savita Halappanavar, il divieto per le donne di abortire poteva avere conseguenze gravi.
Il caso di Savita risale al 2012: la donna, una dentista 31enne irlandese di origini indiane, si è vista negare la richiesta di aborto alla 17esima settimana, per una gravidanza difficile che non era più in grado di portare avanti. I medici le hanno spiegato che l'Irlanda è un paese cattolico e che finché il cuore del bambino batteva non potevano fare nulla. Savita è morta di setticemia e il suo volto è diventato il simbolo della battaglia per il sì che oggi ha trionfato contro quello zoccolo duro del 32%, che ha votato no.
La giornata di bel tempo, almeno per gli standard irlandesi, ha favorito, come speravano i sostenitori del sì, attestatasi alla fine attorno al 70%. In uno scenario per certi versi simile a quello di un altro referendum contrastato e assai simbolico, sfociato giusto tre anni fa nel via libera ai matrimoni gay.
Un dibattito che infiamma l'Irlanda da un anno a questa parte, uno scontro soprattutto generazionale prima che ideologico: erano infatti due le fasce non favorevoli alla legalizzazione ossia gli anziani - prevedibilmente - e un nucleo duro di giovanissimi attratti dagli argomenti dei pro-life, dato preoccupante che non va sottovalutato. Ma, per fortuna di tutte le donne, la fascia media degli irlandesi ha deciso che era ora di voltare pagina e di adeguarsi al 2018. L'unico neo in questa storia sono le donne come Savita, che sorride dal suo murales ma che avrebbe potuto vivere, se solo fosse stata ascoltata, se solo la sua vita di donna fosse stata giudicata più importante di una gravidanza che ha finito con l'ucciderla. Questa giornata, Savita, è per te...
(Globalist)
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