Violentata in Libia, resta incinta e perde la figlia al suo arrivo in Italia...


La tragica esperienza di una donna nigeriana. I trafficanti l'hanno minacciata e sua figlia Joy è nata prematura. Dopo 5 mesi la bambina non ce l'ha fatta e ora la madre deve nascondersi.


di Marta Serafini

Joy è stata sepolta a Genova. Una croce di legno e qualche fiore, niente di più. Joy aveva 5 mesi. E ora sua madre, Blessing (il nome è stato modificato per proteggere la sua identità), 24 anni, piange cercando qualcosa cui aggrapparsi.

La storia di Blessing e Joy, inizia in Nigeria. Blessing, come tante connazionali, decide di partire per cercare un lavoro e un futuro. Affronta il deserto. Arriva in Libia e finisce dritta nell'inferno dei centri di detenzione sulla costa. Viene violentata e rimane incinta. La sua unica speranza di uscire da quell'incubo, una madam, che le organizza il viaggio per l'Italia. Ma arrivata in Europa Blessing deve prostituirsi e ripagare un debito da 30.000 euro cui era vincolata da un giuramento, il juju, di cui non può fare parola con nessuno.

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Presentarsi incinta, però, le costa caro. E al suo arrivo in Italia Blessing viene minacciata. La notte stessa arriva con l’ambulanza, in preda a contrazioni fortissime. La bambina nasce di 26 settimane. Pesa 550 grammi. Dopo 5 mesi di terapie, viene dimessa dall’ospedale di Pescara, ma Blessing è costretta a tornare più volte nella struttura ospedaliera per le visite. Finché una brutta tosse spinge il medico a chiedere di nuovo il ricovero in pediatria. La bambina ha una broncopolmonite in fase acuta e dopo una settimana in sala rianimazione, viene trasportata d’urgenza con un aereo militare all’ospedale Gaslini di Genova. La diagnosi di Genova è critica, se si risolveranno i problemi respiratori e la bambina rimarrà in vita, sarà necessario amputare mani e piedi.

Blessing inizia ad avere attacchi di panico e un principio di crisi epilettica. A seguirla è la Coordinatrice d’accoglienza di On the Road, associazione che opera dagli anni 90 nei territori di Marche, Abruzzo e Molise con progetti di emersione, accoglienza e integrazione delle vittime di tratta. A Genova i servizi socio sanitari dell’ospedale predispongono l’accoglienza a proprie spese. Passano i giorni e per Blessing è sempre più difficile affrontare la situazione. Le problematiche di essere una donna, migrante, vittima di tratta, in territorio straniero, si sommano alle difficoltà di doversi prendere cura di una bambina a rischio di sopravvivenza. La telefonata ai genitori in Nigeria alla ricerca di conforto, si traduce con un invito a lasciare la bambina e raggiungere la madame per pagare il debito. Blessing non perde la speranza e segue Joy ogni giorno, ascoltando attentamente le parole dei medici. Ma dopo circa 3 settimane, tenuta in vita dalle macchine, la bambina cede e viene lasciata andare.

Joy viene sepolta al cimitero monumentale di Staglieno a Genova in presenza di 4 operatrici dell’Associazione On the Road. Per la madre restare a Pescara è troppo pericoloso perché i trafficanti della mafia nigeriana potrebbero cercarla per farle pagare il debito. E ora per Blessing si apre una nuova odissea dolorosa, la ricerca di un posto protetto dove curarsi e cercare di dimenticare un po' di dolore...


(Corriere della Sera Cronache)

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