Il prete pedofilo nell’Argentina di Papa Bergoglio...


Iniziato il procedimento nei confronti di padre Juan José Llaraz.
-Tra il 1985 e il 1993 aveva in custodia i ragazzi che frequentavano la scuola per sacerdoti nell’arcidiocesi di Nostra Signora del Cenacolo nel Paranà.
-L’accusa è quella di aver violentato sette minori.
-Numerose le testimonianze a suo carico.


di Alessandro Fioroni
Il prete pedofilo. «Arrivava nelle nostre camerate, si infilava nei letti dei ragazzi e li abusava sessualmente. Non riuscivamo a dormire per paura di dover anche noi subire le stesse cose. Non potevano fare niente. Ne parlavamo tra noi. Sentivamo le urla e i pianti dei nostri compagni ma non sapevamo che cosa accadesse. Soltanto alcuni raccontavano le sevizie. Ma dopo i pianti, si riprendevano e facevano finta di niente».
Cronache dell’orrore dall’Argentina raccontate da uno dei settantuno testimoni che sono stati convocati dal tribunale di Paranà. Il processo che si è aperto tre giorni fa, è quello che riguarda probabilmente uno dei più grandi scandali per pedofilia che coinvolge direttamente la Chiesa.

Ad essere riportate alla mente dovranno essere le notti da incubo vissute dai ragazzi che frequentavano la scuola per orientamento al sacerdozio nell’arcidiocesi di Nostra Signora del Cenacolo. Principale imputato è padre Juan José Llaraz, che tra il 1985 e il 1993 aveva in custodia i ragazzi che studiavano per diventare preti.
L’accusa più infamante è quella di aver abusato sessualmente di sette minori, secondo gli inquirenti le prove sarebbero molte anche perché portate in giudizio da numerose testimonianze dirette. Una mole di racconti che rende difficile pensare che si tratti di una congiura contro il prelato prefetto della disciplina.

Infatti secondo gli avvocati delle vittime dopo solo 48 ore dall’inizio del procedimento, come riporta il quotidiano El Clarin, il tribunale può già contare su numerosi riscontri che proverebbero i delitti. Coloro che sono stati abusati purtroppo soffrono le conseguenze ancora oggi. Diversi testimoni nella vita adulta hanno avuto problemi con alcool e droga oltre a quelli relazionali.
C’è poi una circostanza che getta una luce ancora più odiosa sulla vicenda. Liaraz infatti, sembra scegliesse le sue vittime tra chi era più fragile. Si trattava infatti di bambini poveri, provenienti dalle provincie più lontane dell’Argentina che difficilmente sarebbero potuti arrivare a denunciare gli abusi.

Il processo sta scuotendo il paese di nascita di Papa Francesco e arriva dopo che, lo scorso anno, proprio il Pontefice aveva deciso di usare la mano pesante contro i casi di pedofilia che riguardano i prelati. Aveva fatto scalpore il commissariamento della Congregazione che si occupa dell’educazione di Mendoza. Quì era finito agli arresti un anziano sacerdote. Una vicenda che ha avuto riflessi significativi anche in Italia in quanto la Congregazione è stata fondata dal veronese don Antonio Provolo in odore di beatificazione.Comunque, a riprova che in casi come questi esiste una difficoltà della Chiesa ad agire con celerità, rimane il fatto che il pugno di ferro venne usato solo a distanza di parecchi mesi dalla diffusione della notizia di abusi sessuali ai danni di almeno 22 bambini sordomuti...

(RemoContro)

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