Hanno ucciso Olivia, la donna che proteggeva gli ultimi indigeni del Perù...
Sono rimasti in pochi, sopravvissuti alla crudeltà e alle ingiustizie. Massacrati dai Narcos, dai disboscatori illegali. Olivia era un'ambientalista, aveva 80 anni ma non si era mai arresa.
L'hanno uccisa, senza pietà. Cinque spari, cinque colpi dritti al petto. Così è morta Olivia Arévalo Lomas, leader indigena di 80 anni, che difendeva in Perù i diritti culturali del popolo shipibo konibo. L'anziana donna, una preda facile per i criminali, è stata ammazzata ieri nella comunità 'Victoria Gracia' con cinque colpi di pistola al petto. Lo riporta il sito locale La Republica.
La Federazione delle comunità indigene di Ucayali ed il Consiglio Shipibo Konibo Xetebo-Coshikox hanno condannato con fermezza l'omicidio e chiesto allo Stato di proteggere le popolazioni indigene e i loro leader che affrontano minacce da sempre. Il corpo della leader indigena ottantenne è stato trovato a terra a venti minuti dalla città di Yarinacocha. Le ragioni del crimine restano sconosciute, e i leader shipibo hanno chiesto alla polizia nazionale di trovare i responsabili. I media locali ricordano che molti leader indigeni del Perù sono stati minacciati per il fatto di difendere i diritti delle loro comunità. Il giorno in cui papa Francesco ha visitato Puerto Maldonado lo scorso gennaio, ha ascoltato la testimonianza straziante di un indigeno: "Siamo i sopravvissuti di molte crudeltà e ingiustizie", aveva detto Yesica Patiachi. Non è la prima volta che si verifica un crimine contro un leader indigeno nell'area di Coronel Portillo, a Ucayali. Nel 2014 sono stati uccisi quattro leader della comunità ashaninka di Saweto al confine con il Brasile. Del crimine sono stati sospettati i disboscatori illegali e trafficanti di droga che li avevano minacciati...
(Globalist)
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