Stragi, torture, fame nello Yemen sotto tiro dell’Arabia Saudita...


L’Onu e le organizzazioni umanitarie internazionali lanciano appelli, rimasti inascoltati. Le pesanti complicità degli Stati Uniti.
– 20 milioni di persone tra cui 11 milioni di bambini senza assistenza sanitaria,
– i casi di colera sono arrivati a oltre 900mila e quelli di difterite a quasi 200,
– 17 milioni di persone non sanno quando potranno avere il prossimo pasto,
– 400mila bambini sono alla fame.


Per non dimenticare una guerra dimenticata
Umberto De Giovannangeli è un giornalista esperto di Medio Oriente e Islam che scrive sull’Huffington Post, già inviato speciale dell’Unità, prima che la uccidessero e collaboratore di Limes. Lo Yemen, inferno dimenticato, è sua attenzione da sempre. Guerra dimenticata. «Volutamente dimenticata, nonostante una tragedia umanitaria che eguaglia e per certi aspetti supera anche quella siriana».
Lo Yemen vittima di una delle peggiori carestie mai viste al mondo negli ultimi anni.
«Non è come la carestia che abbiamo visto in Sud Sudan all’inizio dell’anno, sofferta da decine di migliaia di persone. Non è come la carestia che costò la vita a 250mila somali nel 2011. È la più grande carestia che il mondo abbia mai visto in decenni, con milioni di vittime”, spiega Mark Lowcock, sottosegretario generale agli affari umanitari e coordinatore degli aiuti per le emergenze delle Nazioni Unite».

I numeri della catastrofe
-20 milioni di persone tra cui 11 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza sanitaria,
-14,8 milioni di persone non hanno accesso alle cure di prima necessità,
-i casi di colera sono arrivati a oltre 900mila e quelli di difterite a quasi 200.
-La popolazione è ridotta alla fame:
-17 milioni di persone non sanno quando potranno avere il prossimo pasto,
-400mila bambini sono malnutriti.

Non solo guerra dimenticata
«Yemen, la vergogna dell’Europa. Yemen, dove l’Arabia Saudita perpetra da tempo crimini contro l’umanità. Ciò di cui non si parla, volutamente, nei consessi internazionali, è che dopo tre anni di operazioni militari si continua a morire nello Yemen nella campagna lanciata dalla coalizione panaraba guidata dall’Arabia Saudita, per rispondere alla minaccia posta dai ribelli Houthi, sostenuti a loro volta dall’Iran», denuncia Umberto De Giovannangeli.
Mentre Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ricorda come l’Arabia Saudita riuscì a convincere la maggioranza degli Stati del Consiglio Onu dei diritti umani a votare contro l’istituzione di una commissione internazionale sui crimini di guerra commessi in Yemen.

Giustizia e affari
Gli sporchi affari che l’Occidente continua a intessere con Riad. Affari miliardari. Donald Trump, maggio 2017, piazzista d’armi a Riad, con contratti per 132 miliardi di dollari subito, con l’obiettivo dei 380 in 10 anni. Ma non basta: «I militari statunitensi si sono resi complici di torture, abusi e violenze contro sospetti terroristi, compiute dalle forze armate degli Emirati Arabi Uniti e dello Yemen sul loro territorio. È quanto emerge da un lungo reportage pubblicato dalla Associated Press, che sostiene il coinvolgimento di soldati americani negli interrogatori compiuti nelle prigioni segrete del Paese arabo. Le carceri sono controllate da ufficiali di Abu Dhabi e Sana’a e i dettagli che emergono dai racconti dei testimoni sono raccapriccianti».

Le carceri segrete
«Esse sorgono all’interno di basi militari, di porti, aeroporti, ville private e anche club notturni. Gli informatori riferiscono che gli abusi sono “una routine” e le torture inflitte “estreme”». Circa 2mila persone scomparse, che sarebbero ancora oggi rinchiuse all’interno di quelle carceri clandestine. E come sempre, ad essere più colpiti sempre i più indifesi. I bambini. Testimonianze raccolti da “Save the Children” danno conto di orrori indicibili. Le 6 organizzazioni internazionali che hanno lavorato con Save the Children, hanno chiesto ripetutamente di usare tutti gli strumenti di pressione politico-diplomatica per fermare la mano a Riad.
«La risposta del libero Occidente è stata di vendere ancora più armi ai sauditi», polemizza ancora una volta Umberto De Giovannangeli, ricordando anche le bombe italiane, realizzate in Sardegna. Oltre agli impegni da campagna elettorale per bloccarle. Da verificare al prossimo giro di governo...

(RemoContro)

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