Il mondo e il Paese dei Balocchi...


Basta promesse. Tutto e il contrario di tutto come se il mondo attorno all’Italia non esistesse.
– La politica estera è stata la grande assente della campagna elettorale italiana 2018.
– Spesso strategie di politica internazionale fondate su informazioni false, incoerenti, se non del tutto inesistenti.

Ennio Remondino


Il silenzio dei non innocenti
Finalmente zitti, sino al tormentone televisivo di domenica notte quando noi vivremo le paure di chissà quale governo ci aspetta, e tutti proveranno a spiegarci di aver comunque vinto. Giusto il tempo per dire ciò che la politica in questo due mesi di Italia Paese dei Balocchi, non ha detto.
Paese dei Balocchi con giocattoli per tutti, in una sfera di cristallo, dove il mondo attorno sfuma e semplicemente ci ruota attorno.
La politica estera è stata la grande assente della campagna elettorale italiana 2018, piccola eccezione  per +Europa di Emma Bonino.
E quel poco che è stato detto, ha proposto spesso strategie di politica internazionale fondate su informazioni false, teorie di comodo, fatti e presupposti spesso del tutto inesistenti.
L’Europa dell’Unione facilmente nemica o frazionata in schieramenti, responsabile di frenare la ripresa economica dell’Italia con i suoi rigori burocratici, colpevole per l’immigrazione facile, per il poco o troppo sostegno all’accoglienza dei migranti nel nostro Paese.
Scomparsi con il nostro evanescente ministro degli Esteri, la incontenibile crescita della Cina, l’incontrollabile America di Donald Trump, la sorprendente Russia di Vladimir Putin, il moltiplicarsi di focolai di crisi ovunque, spesso a tre passi da casa nostra, e le sfide globali poste, ad esempio, dai cambiamenti climatici e cosucce planetarie di questa portata.
Eppure, si tratti di immigrazione, di energia, di lavoro o di contrasto al terrorismo, nessuna delle questioni può essere affrontata esclusivamente attraverso politiche interne.

Evitando di pensare all’incubo chi,
il cosa ci aspetta in politica estera

Il Mediterraneo
Le preoccupazioni dell’Italia rispetto sui flussi migratori, l’antiterrorismo, la fascia mediterranea dell’Africa, Libia per prima, ma anche quella sub sahariana del Sahel. L’assenza di confini rigidi, e le crescenti interconnessioni tra Golfo Persiano e Corno d’Africa. «Occuparsi di Mediterraneo impone uno sguardo largo, anche per ciò che accade nel quadrante mediorientale e in Africa», ammonisce Nathalie Tocci su Affari Internazionali.

Relazioni transatlantiche
Italia-Stati Uniti nonostante Donald Trump e nonostante la sempre più confusa Nato. Un mondo in cui gli Stati Uniti non avranno più un ruolo egemone, affiancati se non addirittura sostituiti dalla Cina. Col rischio che il mondo precipiti nella ‘Trappola di Tucidide’. «Ciò che rese la guerra inevitabile fu l’ascesa della potenza di Atene e la paura che questa causò a Sparta». La paura del potere dell’altro che genera la guerra non solo nel Peloponeso.

L’Italia e l’Europa
L’Unione europea nata dal progetto di pace continentale attraverso l’integrazione economica, oggi sullo scenario globale, con tutti i suo Stati membri pigmei di fronte alle sfide del XXI secolo. Con l’asse franco-tedesco pronto a rilanciare il motore del progetto europeo, il contributo dell’Italia, diventa decisivo. Più Europa, anche se diversa, avremmo voluto sentir dire, ma è stata campagna elettorale dei Pinocchio nel Paese dei Balocchi.

Non ci resta che sperare nella Fata Turchina...

(RemoContro)

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