Bambini vittime dei crimini di genitori senza pietà...






di Alessandro Camilli

Bambini, bambini vittime di genitori senza pietà.
Le cronache raccontano di una mamma e un papà (ma forse meritano questa qualifica solo geneticamente, l’umanità è un’altra cosa) che lasciano due bambine, otto mesi l’una, due anni l’altra, in un’auto in sosta. Ma il crimine non è l’abbandono, magari fosse quello. Mamma è andata a cercar clienti, in strada. Papà a giocare alle slot. Cercano ciascuno a suo modo soldi.
Per mangiare? L’esigenza primaria non è quella. L’esigenza primaria è la cocaina. Cocaina di cui vi sono tracce, residui anche nel sangue delle due bambini. Quantità, dicono i medici, non compatibili con fumo passivo. Quindi mamma e papà, se così si può dire, hanno fatto consumare cocaina alle due bambine, una poco più che una neonata.
Le cronache della stessa giornata raccontano di un bambino appena un po’ più grande: sei anni. Con il consenso tacito od esplicito dei genitori il bambino impara, diciamo così, un mestiere: quello dello spacciatore di droga. Lo impara sul campo. Il bambino trasporta e distribuisce dosi e gli adulti del clan osservano tra il passivo e il compiaciuto.
Le cronache della stessa giornata raccontano di un bambino, un altro, di circa due anni. La madre e il padre sono in galera, condannati a 20 anni. Colpevoli riconosciuti di aggressioni con l’acido gettato in faccia a sfregiare, a bruciare il volto delle loro vittime. Il piccolo è ora in un istituto perché con prima decisione i magistrati che si occupano del suo destino avevano deciso che era nell’interesse del bambino essere prima o poi adottato.
Adottato e non affidato ai nonni. Perché i nonni sono anziani, perché presumibilmente i nonni non saranno in grado di accudire il bambino prima che i genitori riacquistino la libertà. Poi altra e diversa decisione della magistratura: il piccolo torni dai nonni perché “i bambini non si levano neanche ai mafiosi”.
Difficile dire quale sia la giusta decisione per quel bambino e comunque non sta alle cronache dirlo. Quel che le cronache di un solo maledetto giorno raccontano senza dubbio alcuno è di quattro bambini vittime dei crimini senza pietà dei loro genitori. Vittime a vita, non per un solo giorno. I loro genitori senza pietà li hanno condannati a vita...
(blitz quotidiano)

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