«Se il barista è down non mi deve servire»...
di Fra.Tor.
Questa è una delle cose che non avrei mai voluto vedere scorrendo le pagine dei social network e della quale non avrei mai pensato di scrivere. Perché ti lascia senza parole, ti spacca il cuore e, diciamocelo, ti fa anche un po’ arrabbiare. Eppure queste cose accadono ancora, nei tempi che chiamiamo ‘moderni’.
I questionari «Forse a lui mancherà un cromosoma, ma a lei manca cuore e cervello». Si chiude così la denuncia su Facebook della famiglia Carletti, i proprietari della nota pasticceria in via Lungonera a Terni. Ma andiamo con ordine per capire meglio. «Da tempo in pasticceria utilizziamo questi questionari a disposizione dei nostri clienti – scrivono – in modo che anche in maniera anonima possano esprimere il proprio giudizio positivo o negativo sui nostri prodotti e servizio offerto. Ma mai ci saremmo aspettati di trovarne uno simile».
Terribile Perché alla domanda: «Come potremmo soddisfare al meglio le tue aspettative?», un cliente ha risposto scrivendo un raggelante: «Non utilizzando dawn (sic) per il servizio». Visto che nel locale lavora da anni una persona diversamente abile.
La critica Il post sul social network prosegue: «Io mi rivolgo espressamente alla persona che ha riempito tale questionario e lo faccio pubblicamente e non in maniera anonima come vigliaccamente ha fatto lei. Vorrei intanto chiarire che la persona da lei citata nel suo scritto è la persona più dolce e amorevole di questo mondo, è nostro prezioso collaboratore da più di 15 anni, opera perlopiù in pasticceria, ma a volte chiede di essere messo al banco bar essendo questo il suo sogno segreto e certi del suo operato noi tutti lo assecondiamo».
Il sogno di Fabio E concludono: «Non sarà certo la sua pietosa critica a farci cambiare idea, anzi faremo in modo che il sogno di Fabio si avveri sempre più concretamente. E se a lei da tanto fastidio possiamo con piacere fare a meno della sua presenza. Forse a lui mancherà un cromosoma, ma a lei manca cuore e cervello. Un incazzatissimo Ubaldo Carletti». Cosa aggiungere, credo che il signor Carletti abbia già detto tutto...
(umbriaon)
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