Il futuro ritrovato degli albini vittima delle superstizioni africane...




Un gruppo di bambini tanzani, mutilati da criminali e santoni, ha ricevuto delle nuove protesi ed è pronto a tornare a casa



NICOLAS LOZITO

«Da grande vorrei fare il presidente della Tanzania» dice Mwigulu, quattordicenne albino, da una stanza di ospedale di Philadelphia. Lo dice accarezzando la sua nuova protesi di plastica.  

Una notte di due anni fa dei criminali l’hanno rapito, gli hanno tagliato un braccio e strappato i denti. La sua pelle rosa pallido, quasi trasparente vale moltissimo. Una mano di albino viene venduta in Tanzania per 3.000 dollari. Si sale a 100.000 per tutti gli organi interni. Perché nella cultura dell’africa subsahariana gli albini portano sfortuna, tanto da essere chiamati “zeru”, fantasmi. Non esseri umani, ma spiriti posseduti dal demonio, spettri del bianco colonialista. I loro capelli, braccia, gambe, genitali e sangue diventano così ingredienti per le pozioni fabbricate dai santoni africani che ancora oggi offrono ad alti prezzi criminali stregonerie contro la sventura. Fare sesso con una donna albina cura l’Aids, seppellire le loro ossa porta più oro. In Tanzania l’anomalia genetica colpisce una persona ogni 1.400, quando nel mondo la media è una ogni 20.000: è il paese dove sono più presenti e dove sono più perseguitati. Nei villaggi, alcune famiglie uccidono i propri figli appena nati. Negli ultimi 10 anni sono stati registrati più di 70 omicidi legati alla stregoneria e centinaia di mutilazioni a opera di criminali al soldo dei santoni. 

Servizio fotografico di Carlo Allegri/Reuters













Nonostante questo, Mwigulu vuole tornare nel suo paese. Lui e altri 5 ragazzi, curati gratuitamente in America grazie al sostegno della Global Medical Relief Fund, non hanno fatto richiesta di asilo. L’ospedale ha dato loro delle protesi, infondendo speranza e fiducia. A voce sempre più alta, la comunità internazionale e il governo tanzano stanno provando a mettere fine a questa persecuzione. I risultati sono ancora lontani, ma forse un giorno si potrà avverare il sogno di Mwigulu: un fantasma a cui era stato tolto il sorriso e che ora è diventato presidente...

(La Stampa Mondo)


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