Il ragazzo che ha portato sulle spalle la madre disabile per 23 piani durante l’incendio a Londra...




Shekeb Neda, 24 anni, è riuscito a salvare la madre ma ora le loro condizioni sono critiche. Nessuna notizia del padre che viveva con loro all'ultimo piano del grattacielo di Londra andato in fiamme




All’ultimo piano della Grenfell Tower di Londra, dove la notte di mercoledì 14 giugno è scoppiato un incendio che ha provocato almeno 30 morti e decine di dispersi, abitavano anche Shekeb Neda, un ragazzo di 24 anni, e i suoi genitori.
Quando le fiamme hanno raggiunto il loro appartamento, la madre di Shekeb, Flora, affetta da una patologia muscolare che non le consente una corretta deambulazione, è svenuta a causa dell’eccessivo fumo.

A quel punto Shekeb ha caricato la madre sulle sue spalle cercando di metterla in salvo. A raccontare la storia ai giornali britannici è stato Fahim Muzhary, un amico di famiglia che abita nelle vicinanze della Grenfell Tower.
Secondo il suo racconto Shekeb è sceso, portando di peso la madre, per i 23 piani dell’edificio che lo separavano dall’uscita, mentre il fuoco consumava l’edificio. Il padre del giovane risulta al momento tra i dispersi.

“Neda è un caro ragazzo e molto affezionato alla famiglia”, ha detto lo zio del ragazzo in un’intervista al quotidiano britannico The Sun
“È un eroe. Ha corso le scale con la madre sulle spalle per l’intero percorso, in mezzo alle grida e nonostante le fiamme. Non so davvero come abbia fatto”, ha dichiarato Fahim Muzhary.
Shekeb è riuscito a raggiungere le ambulanze che erano, nel frattempo, confluite nella zona per prestare soccorso. Ora le sue condizioni di salute e quelle della madre sono difficili.
“Ho lavorato negli aiuti umanitari in Iraq, in una zona di guerra, e non ho mai visto niente di simile. Qui, in un paese sviluppato, il fuoco ha strappato via i pavimenti”, ha raccontato Muzhary al sito BuzzFeed News.
Ad oggi sono 30 le vittime confermate dell’incendio, ma il numero è destinato a crescere ancora dato l’elevato numero di dispersi...

(The Post Internazionale)

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