Allarme Onu: a Mosul rappresaglie contro chi ha collaborato con l'Isis...
Centinaia di famiglie sono state minacciate di spostamenti forzati e si temono anche vendette
Una storia purtroppo nota. Arriva l'Isis e stermina tutti gli sciiti o quelli considerati legati al governo centrale. E tra poco avverrà il contrario: processi sommari contro tutti coloro accusati di aver sostenuto lo Stato Islamico. Allarme lanciato dalle Nazioni Unite per le crescenti minacce contro civili sospettati di legami con lo Stato islamico nella città di Mosul proprio mentre le forze irachene stanno setacciando le ultime sacche di resistenza dei jihadisti nel capoluogo dal quale nell'estate del 2014 venne proclamato il Califfato di Abu Bakr al Baghdadi.
"Mentre Mosul è sempre più liberata dall'Isis, vediamo un allarmante aumento delle minacce, in particolare degli sfratti forzati, contro coloro che sono sospettati di essere membri dell'Isis o i cui parenti si presume siano coinvolti con l'Isis", ha dichiarato il portavoce dell'ufficio delle Nazioni Unite Rupert Colville spiegando che "centinaia di famiglie sono state minacciate di spostamenti forzati e tali sviluppi sono estremamente preoccupanti".
Colville ha aggiunto che al suo ufficio sono pervenuti rapporti su "presunte lettere lasciate di notte nelle case delle famiglie o distribuite nei quartieri", con l'avvertimento di lasciare le loro abitazioni entro una data, pena l'evacuazione forzata.
Secondo Colville le minacce sarebbero legate al fatto che tribù locali chiedono che tutte le famiglie affiliate all'Isis siano esclusi da aree specifiche. "Le persone sono a rischio reale di sfratti forzati dalle loro case e di perdere l'accesso alle necessità di base, compresi alloggi adeguati, cibo, accesso ai servizi sanitari e all'istruzione", ha detto Colville.
Per il portavoce "gli sfratti forzati illegali e lo spostamento forzato possono rappresentare una punizione collettiva e sono in una chiara violazione della costituzione irachena, dei diritti umani internazionali e del diritto umanitario internazionale".
L'Onu, ha aggiunto, chiede al governo iracheno di "intervenire per fermare tali imminenti sgomberi o qualsiasi tipo di punizione collettiva"...
(Globalist)
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