Isis, massacro in Siria: 52 morti, tra cui 15 bambini sotto i 13 anni...
DAMASCO – Massacro dell’Isis in Siria: 52 civili uccisi, tra cui bambini e donne. E’ questo il bilancio dell’attacco compiuto dall’Isis nella Siria centrale a est di Hama. Lo riferisce l’agenzia ufficiale Sana, che cita il direttore dell’ospedale di Salamiya, capitale della provincia attaccata stamani all’alba da miliziani locali dello ‘Stato islamico’. Le fonti citate dalla Sana affermano che l’attacco contro il villaggio di Aqareb, vicino Salamiya, ha causato “molte vittime”. Nell’ospedale di zona sono arrivate 52 salme, di cui 15 minori tra 3 e 13 anni. E la replica non si è fatta arrendere.
Gli Stati Uniti hanno mandato un avvertimento esplicito alle forze filo-regime siriano di non avvicinarsi a una zona della Siria sud-orientale, usata da Washington e dai suoi alleati per sconfiggere l’Isis e stabilire una zona di influenza vicino all’Iraq e alla Giordania. In un comunicato ufficiale diffuso in serata, la Coalizione anti-Isis a guida Usa ha informato di aver bombardato “forze filo-regime che stavano avanzando dentro un’area di de-escalation” vicino al valico frontaliero di Tanf, tra Siria e Giordania. I caccia coinvolti sono statunitensi.
Secondo l’accordo di Astana del 5 maggio scorso firmato da Russia, Iran e Turchia, le zone di “de-escalation” sono quattro e la loro ampiezza deve essere ancora definita da esperti dei tre paesi che si riuniscono domani a Istanbul e, successivamente, a Teheran. L’attacco aereo èp stato compiuto nel giorno in cui i media americani, che citano l’intelligence statunitense, affermano che lo Stato islamico sta formando una nuova ‘cellula per le armi chimiche’ composta da tutti i suoi esperti in questo campo provenienti dall’Iraq e dalla Siria. Il luogo operativo di questa cellula sarebbe la regione di Dayr az Zor, al confine con l’Iraq e non lontana dal valico di Tanf dove è avvenuto il raid della Coalizione contro forze filo-regime siriano.
Alla luce di quanto avvenuto nel sud-est della Siria, sembra comunque evidente che il braccio di ferro regionale e internazionale per la spartizione della Siria in aree di influenza si stia spostando verso la zona sud-orientale, nella regione di Tanf al confine tra Iraq e Giordania, dove da mesi si concentrano milizie siriane sostenute e addestrate da militari americani, britannici e giordani. Nei giorni scorsi infatti forze siriane e i loro alleati filo-iraniani avevano annunciato di voler recarsi nella stessa zona. Le forze in campo, rivali fra loro, giustificano le loro mire affermando che “combattono contro il terrorismo dell’Isis”.
Poco lontano da quell’area, nell’altra area frontaliera tra Siria e Iraq, nel distretto di Albukamal, la Coalizione avrebbe condotto – secondo media arabi – un’operazione dietro le linee nemiche dell’Isis. Il comunicato di questa sera della Coalizione a guida Usa afferma che il raid contro le forze filo-regime è stato effettuato dopo che la Russia, alleata di Damasco e Teheran, ha tentato di dissuadere le forze lealiste a muoversi verso Tanf. A quel punto – prosegue la versione americana – i caccia della Coalizione hanno sparato dei colpi di avvertimento, che non hanno però arrestato l’avanzata delle milizie filo-Damasco, che sono state dunque colpite.
(blitz quotidiano)
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