Tradimenti e spionaggio, chi è Karen, la Mata Hari dell’Isis...
Nata nelle Filippine, è ricercata dai servizi di mezzo mondo ed è stata inserita da Isis nella kill list. I jihadisti: «Ha fatto arrestare Musa Cerantonio e altri predicatori»
Tutti ne parlano ma in pochi l’hanno conosciuta. Karen Aisha Hamidon alias Karen Hamidon, alias la Mata Hari del Califfato è una figura mitologica tra i fan boys dell’Isis che popolano i gruppi di propaganda jihadista su Twitter e Telegram. Trentasei anni, per qualche tempo Karen è stata considerata la reclutatrice più potente del gruppo terroristico.
La sua preda preferita sono i giovani uomini. Passato da hostess nella Emirates Airlines, passaporto filippino, padre musulmano, madre cattolica ex poliziotta, convertita all’Islam, Karen ha convinto decine di giovani a partire per la Siria o l’Iraq per combattere la guerra santa. La sua tecnica è potente. Li manipola, li seduce. Dall’India, passando per le Maldive, il Kashmir, lo Sri Lanka e il Bangladesh, grazie a un sapiente uso dei social media e stravolgendo il messaggio religioso del Corano, riesce a raggiungere le sue prede in tutto il Sud Est Asiatico. «Se sei un bravo musulmano non puoi stare qui a non fare niente mentre viene versato il sangue dei martiri», dice a uno. «Devi combattere per proteggere noi donne, altrimenti che uomo sei?», scrive a un altro. In poche settimane diventa una leggenda, la sua tela si estende, lei un ragno al centro. E’ talmente abile che i servizi segreti indiani si interessano a lei e chiedono alle autorità filippine di collaborare nelle ricerche per catturarla. Secondo l’Institute for policy Analysis of Conflict, specializzato nell’analisi del terrorismo in Asia, Karen in rete compare con uno dei suoi numerosi nickname per la prima volta nell’agosto 2015 dopo che ha aderito ad un gruppo Telegram indonesiano. Poi apre numerosi account: Facebook, Twitter, WhatsApp. Di qualcuno ancora resta traccia online. Entra a far parte anche del BUG, il Baqiah United Group, creato dall’indonesiana Aisyah Lina, altra recruiter che verrà arrestata qualche tempo dopo. Qui Karen entra in contrasto con un predicatore indiano, Sirajuddin, lo accusa di essere un cattivo marito, lo scredita, usando tecniche usate dal controspionaggio. Ed è a questo punto che la versione su Karen inizia a cambiare. Il 15 novembre sullo stesso gruppo Facebook, viene accusata di essere una traditrice e viene bandita dalla pagina.
In dicembre Aisyah Lina riceve
una foto del passaporto di Karen da un amico filippino. Karen, secondo il filippino, in
realtà sarebbe un’infiltrata che sta tramando nell’ombra per far catturare i
leader del Califfato. Più o meno nello stesso periodo anche i gruppi Telegram
legati a Musa Cerantonio, predicatore jihadista australiano di origini italiane
(padre calabrese e madre irlandese), iniziano a parlare in modo negativo della
donna. Cerantonio è stato arrestato la prima volta l’11 luglio del 2014 a Lapu
Lapu nelle Filippine con la moglie e poi rimpatriato in Australia con l’accusa
di reclutato via internet centinaia di giovani. Secondo i suoi sostenitori a
incastrarlo è stata sempre lei, Karen. Le sue tecniche ancora una volta
ricordano quelle di una spia. Prima avrebbe rubato tutti i contatti di
Cerantonio passandoli all’intelligence e poi avrebbe anche cercato di
screditarlo accusandolo di tradire la moglie. A quel punto Karen sparisce dai
radar.
Isis la mette ai primi posti
nella sua kill list. «Karen deve morire», è il verdetto dei leader vicini ad Al
Baghdadi. Il 21 marzo 2016 un indonesiano che si fa chiamare @Ghareeb7241992
sostiene che la donna è stata catturata e chiede a chi le abbia di fornire
prove del suo tradimento in modo da farla giustiziare. Ma c’è chi giura che si
sia sposata con un jihadista. Poi più niente per mesi: sulla Mata Hari
dell’Isis cala il silenzio. Ora però il suo nome è rispuntato fuori. «Nessuna
operazione online contro Isis sarà mai così efficace come Karen», scrive @counterjihad su Twitter. Su questo account -che
sembra appartenere ad un analista esperto di operazioni anti terrorismo in rete
- vengono anche postati i meme con la faccia di Karen che i fan boys di Isis
hanno diffuso sui loro canali chiedendo la sua testa. Chi è allora Karen? Una
delle tante donne che Isis ha trasformato in reclutatrici o è una spia che ha
fatto parte delle numerose operazioni di controspionaggio? La domanda resta
aperta mentre la rete di Isis sembra sgretolarsi tra accuse, contro accuse e la
paranoia dei tradimenti...
(Corriere della Sera Esteri)
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