Paraguay, manifestanti invadono il Parlamento: un morto e 30 feriti...




Protesta violenta contro riforma che autorizza rielezione di presidenti ed ex presidenti. Polizia fa irruzione nella sede del Partido Liberal Radical Autentico: un morto



Scontri violentissimi in Paraguay. La rivolta è scoppiata tra le strade dopo il voto con cui il Parlamento ha riformato la Costituzione per permettere al presidente conservatore Horacio Cartes di farsi rieleggere nel 2018.

Un migliaio di manifestanti a volto coperto sono scesi in strada e hanno attaccato il palazzo del Congresso, appiccando un incendio al primo piano, quello che ospita a la sala bicamerale del Parlamento e gli uffici di vari deputati. I pompieri sono riusciti a

soffocare le fiamme che hanno causato gravi danni. 

Negli scontri ci sono stati una trentina di feriti, fra cui tre senatori, a cui si aggiunge un morto nella successiva irruzione della polizia nella sede dei liberali. 

Il 60enne ex imprenditore Cartes, eletto nel 2013, è piombato così nella sua peggiore crisi istituzionale.


La controversa votazione sulla rieleggibilità si è tenuta in una sede del Senato, perché la sala plenaria era occupata dai senatori del Partido Liberal, contrari alla riforma. L’emendamento è stato approvato da 25 senatori, ma la riunione, senza la presenza del resto dei senatori né del presidente del Senato, Roberto Acevedo, è stata denunciata come illegale da parte dell’opposizione. Ne è seguita una battaglia campale nelle vicinanze dell’edificio parlamentare. 


Gli scontri si sono poi trasferiti al centro della città e, secondo il presidente del partito, Efrain Alegre, un giovane è morto per gli spari della polizia nella sede del Partido Liberal Radical Autentico. La polizia, ha riferito Alegre, ha fatto irruzione «in modo barbaro» e ha sparato contro i manifestanti, alcuni dei quali sono rimasti feriti gravemente.  

Cartes ha invitato alla calma e «a non lasciarsi coinvolgere da coloro che da mesi avevano annunciato fatti di violenza e spargimenti di sangue» e ha attaccato chi vuole «scardinare la democrazia e la stabilità del Paese». 


Ad un anno dalle elezioni presidenziali, il progetto approvato stabilisce che i presidenti e i vicepresidenti del Paese possano puntare a un altro mandato, in maniera continuata o con interruzioni. Porte aperte quindi a un mandato bis per il presidente conservatore Cartes e per l’ex presidente di sinistra Fernando Lugo, l’ex vescovo cattolico che ha governato tra il 2008 e il 2012. Anche il partito di Lugo appoggia infatti l’emendamento, così come il Partido Colorado, attualmente al governo con Cartes


La crisi è cominciata lo scorso martedì, quando i 25 senatori si erano riuniti nell’ufficio del Frente Guasu, in Senato, e avevano approvato un progetto di cambiamento del regolamento parlamentare, sempre in assenza degli altri senatori e di Acevedo che ha chiesto invano alla Corte costituzionale di annullare le riforme. Le novità del regolamento eliminano prerogative del presidente del Senato come rifiutare i progetti di legge. 


(Globalist)


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