Israele rappresaglia contro l'Onu: stop al contributo...




Il governo infuriato contro la risoluzione che condanna gli insediamenti israeliani in Cisgiordania



La cosa ha un solo nome: rappresaglia. Così il governo israeliano ha annunciato che taglierà il suo contributo alle Nazioni Unite di sei milioni di dollari come risposta all'adozione della risoluzione che condanna gli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Lo ha annunciato la missione permanente del Paese presso l'Onu. Il 23 dicembre il Consiglio di sicurezza Onu ha approvato la risoluzione che invita Israele a fermare tutti i nuovi insediamenti "nei territori palestinesi occupati".
La storia - Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu aveva approvato una risoluzione che imponeva ad Israele lo stop alla sua politica di insediamenti nei territori palestinesi, inclusa Gerusalemme est. La rioluzione premeva inoltre perché la fine del il conflitto Medioriente passi per la creazione di uno Stato palestinese che conviva insieme a Israele.
La risoluzione era stata approvata con 14 voti a favore perché gli Usa si sono astenuti e non hanno fatto ricorso al loro potere di veto per bloccare il provvedimento. E questo comportamento degli Stati Uniti è stato una sorpresa.
La scelta di Washington aveva scatenato l'ira di Israele che da tempo ha puntato il dito contro l'amministrazione Obama, accusandola di aver tradito Tel Aviv, che ora ha ritenuto l'iniziativa un colpo di coda del presidente Usa uscente. E il presidente eletto Donald Trump è subito intervento via Twitter  spiegando all'Onu e a Obama: "Le cose cambieranno quando sarò in carica"...

(Globalist)

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