Charlie Hebdo, Libero bellico: vien voglia anche a noi di sparargli...
Editoriale di Facci in prima pagina sul quotidiano. Anche su Il Tempo in polemica con il settimanale pubblica la vignetta "Tartare alla francese"
Libero getta benzina sul fuoco sulle vignette di Charlie Hebdo sul terremoto che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto scorso. Il quotidiano ha infatti risposto al giornale satirico, utilizzando la stessa moneta con un articolo, anch'esso destinato a far discutere.
Il quotidiano diretto da Feltri, che come sempre ci ha abitato a titoli scioccanti e che cavalca le polemiche portandole ancora di più all'estremo, si è scagliato contro Charlie Hebdo proponendo ai suoi lettori in prima pagina un pezzo dall’eloquente e bellicoso titolo "Viene voglia anche a noi di sparargli", in cui l’editorialista indignato per i disegni su Amatrice ha spiegato: "La vignetta di Charlie Hebdo non è nulla, non è neanche humor nero, non è neanche essere stronzi: è uno spregio infantile, non c'è nessuna doppia lettura, nessuna sofisticata allegoria: vedercela è da malati".
Ma non solo Libero, anche Il Tempo non ha risparmiato critiche alla Francia – facendo insomma di tutta l’erba un fascio, senza considerare che Oltralpe da più parti sono state prese le debite distanze dalla satira di morte di Charlie Hebdo. Una vignetta in prima pagina dal titolo: "Tartare a la parisienne", composta dalle carni delle vittime dell'attacco alla testata satirica per mano di un terrorista. "Cari francesi - chiede una didascalia -, una vignetta così vi avrebbe fatto ridere?".
Ovviamente no. Il dibattito comunque ferve tra chi pensa che chiunque possa dire qualunque cosa, anche la peggiore, la più crudele, senza censura. E chi invece ritiene che la satira sulle camere a gas, per esempio, non sia così opportuna. Terza via: non si tratta di libertà di satira, ma di un giornale brutto che fa satira brutta.
Ovviamente no. Il dibattito comunque ferve tra chi pensa che chiunque possa dire qualunque cosa, anche la peggiore, la più crudele, senza censura. E chi invece ritiene che la satira sulle camere a gas, per esempio, non sia così opportuna. Terza via: non si tratta di libertà di satira, ma di un giornale brutto che fa satira brutta.
Alfano: so io dove devono mettere la matita. "Noi abbiamo pianto i loro morti, loro hanno riso dei nostri": così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha iniziato a rispondere ad una domanda sulla vignetta apparsa sulla rivista francese Charlie Hebdo sui morti del terremoto in Centro Italia. "Usando la loro satira - ha aggiunto il ministro dell'Interno - avrei un suggerimento su dove devono infilare la loro matita"...
(Globalist)
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