L'Unicef sulla Nigeria: 244 mila bambini malnutriti...




Un bimbo su cinque rischia la vita, questo a causa della guerra nel nordest del Paese.



A soffrire di più in momento di guerra sono i bambini, come quelli nigeriani che muoiono di fame. L'Unicef continua a garantire assistenza a milioni di piccoli colpiti dal conflitto nel nordest della Nigeria, nonostante l'attacco a un convoglio umanitario avvenuto due giorni fa nel paese. Nell'attacco un membro dell'Unicef è stato ferito e sono stati sospesi gli spostamenti degli operatori delle Nazioni Unite nelle aree ad alto rischio del Paese. Secondo l'organizzazione quest'anno, solo nello stato del Borno, 244.000 bambini saranno colpiti da malnutrizione acuta grave. Se non saranno raggiunti e sottoposti a cure mediche, "1 bambino su 5 morirà".

L'organizzazione delle Nazioni Unite ha garantito servizi sanitari a 2 milioni di persone e curato 56.000 bambini colpiti da malnutrizione in 3 degli stati nel Nordest della Nigeria colpiti dal conflitto. Ben 250.0000 persone hanno ricevuto accesso migliorato ad acqua pulita e oltre 200.000 bambini hanno potuto tornare a scuola.

Nonostante la temporanea sospensione degli spostamenti verso aree ad alto rischio, l'Unicef amplierà la sua risposta nello stato del Borno. Ma servono fondi. All'inizio dell'anno, l'Unicef ha lanciato un appello per 55 milioni di dollari per la sua risposta all'emergenza. Ad ora sono stati ricevuti solo 23 milioni di dollari.

"Stiamo lavorando duramente a Maiduguri, capitale dello stato del Borno - ha dichiarato Jean Gough, Rappresentante Unicef in Nigeria - Continuiamo a chiedere di aumentare gli sforzi per raggiungere le persone in disperato bisogno di aiuto in tutto lo Stato. Non possiamo lasciare che questo terribile attacco ci impedisca di raggiungere oltre 2 milioni di persone che hanno un immediato bisogno di assistenza umanitaria. Le nostre squadre volevano raggiungere le persone in forte stato di crisi. La violenza ha colpito anche l'agricoltura e i mercati, ha distrutto riserve alimentari e danneggiato e distrutto strutture sanitarie e igieniche. Dobbiamo assolutamente raggiungere la maggior parte di queste comunità"...

(Globalist)

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