Siria, truppe di Assad entrano in provincia di Raqqa, primo obiettivo: Taqba...
(askanews) - Le forze governative siriane sono entrate nella provincia di Raqqa, dove si trova l'omonima capitale de facto dello Stato islamico e dove l'esercito del regime di Bashar al Assad non metteva piede dal 2014.
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), Ong che raccoglie costantemente informazioni dal Paese in guerra da cinque anni, i soldati siriani sono entrati dalle province confinanti di Hama e Aleppo, convergendo su una grande arteria stradale che porta a Raqqa. Il loro primo obiettivo è Taqba, una delle roccaforti dei jihadisti dello Stato islamico, particolarmente strategica perchè lì si trova una grande diga sul fiume Eufrate. Taqba è posizionata sulla strada per Raqqa, la centrale operativa dell'Isis, dove dal 2014 vengono pianificate le azioni per la Siria e, con ogni probabilità, gran parte degli attentati terroristici in Occidente.
Ieri il regime di Damasco ha fatto sapere di aver deciso di lanciare un'operazione con la capitale dell'Isis nel mirino, mentre l'alleanza delle Forze democratiche siriane (Sdf, composta da milizie curde ma anche da gruppi cristiani e siriani), sostenuta dagli Usa, avanza da Nord dal 25 maggio.
Queste due offensive potrebbero apparire in netta competizione, ma secondo vari analisti esercito e raid russi da una parte e forze a guida curda dall'altra sembrano piuttosto procedere secondo una logica di non dichiarato coordinamento tra Mosca e Washington. Allo stesso tempo, come sottolineato da alcuni media regionali molto vicini a Damasco - ieri il giornale libanese "Al Akhbar"- la "corsa verso Raqqa" degli uomini di Assad aiutati dai russi appare un tentativo di arrivare alla capitale dell'Isis prima che questa cada in mano alla coalizione appoggiata dagli Usa.
I due scenari non sono d'altronde inconciliabili e stamattina, sempre secondo l'Osservatorio, si sono verificati violenti scontri tra miliziani del Califfato e le truppe governative sostenute "dai raid dell'aviazione russa e da unità siriane addestrate da Mosca". Le truppe governative, ha riferito il direttore dell'Osdh Rami Abdel Rahman, "sono entrate sabato mattina per la prima volta nella provincia di Raqqa dall'agosto 2014". Almeno 26 jihadisti e nove militari siriani sono rimasti uccisi nei combattimenti da giovedì, secondo le informazioni raccolte presso medici e attivisti sul terreno.
Il primo obiettivo dell'esercito siriano pare dunque Taqba. All'aspetto strategico della diga, per il regime si aggiunge un valore simbolico: la diga di Tabqa dà vita al Lago Assad, intitolato adi Hafez al Assad, il padre di Bashar. Costruita nel 1973, è cruciale per la fornitura di energia elettrica alla Siria e per l'irrigazione. Nei pressi di Taqba si trova poi una prigione in mano all'Isis e un aeroporto militare: quando gli uomini di Al Baghdadi presero lo scalo, "celebrarono" con l'esecuzione di 160 soldati.
In tarda mattinata le truppe siriane erano a 40 chilometri da questa città. Nella provincia di Raqqa, i jihadisti controllano quasi tutti i centri abitati di rilievo, eccetto Tall Abyad e Ain Issa, dove sono stati cacciati dalle Forze democratiche siriane....
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