Isis: i nostri nemici sono gli infedeli e i comunisti...






Gli strateghi dell Isis sono molto attenti. Quando hanno scatenato la guerra in Iraq e Siria si sono alleati con le tribù sunnite irachene, che si sentivano discriminate dal governo di Bagdhad controllato dagli sciiti e si sono uniti agli oppositori di Assad in Siria.
Ora la questione curda è diventata centrale nelle strategie e nella propaganda dello Stato Islamico, visto che dopo l'assedio di Kobane, grazie anche al movimento di opinione pubblica internazionale, c'è stata molta più solidarietà verso i curdi che si opponevano al Califfato. 

Per questo, in pompa magna, la casa di produzione dell'Isis di Aleppo ha fatto un servizio in cui si vedono gli anziani e le famiglie curde di tribù che si trovano nelle campagne a nord di Aleppo verso il confine con la Turchia, rinnovare l'alleanza e giurare obbedienza al Califfo Abu Bakr al Bagdhadi. 

Un incontro organizzato dal Dipartimento relazioni con il Pubblico dell'Isis e al quale ha partecipato, come emissario del Califfo, un dirigente del Dipartimento. Che ha detto cose chiare: noi non lottiamo contro i curdi. Ma solo contro i curdi che sono atei e comunisti.
Noi non combattiamo i curdi perché sono curdi, ma combattiamo solo gli infedeli curdi che sono alleati dei crociati e degli ebrei.
Poi la richiesta dell'Isis affinché le tribù curde facciano arrivare questo messaggio ai curdi di Siria, Iraq e di tutto il mondo. 

Come mostrano le foto scattate durante l'incontro, alla fine regali dell'Isis a suggello dell'alleanza.

All'apparenza una dimostrazione di tranquillità e in parte di forza. Visto che si mostrano curdi alleati dell'Isis. In realtà i curdi sono una spina nel fianco del Califfo. E quindi chi li sta sostenendo (e non bombardando) è sulla strada giusta.







(Globalist)

Commenti

AIUTIAMO I BAMBINI DELLA SCUOLA DI AL HIKMA

Post più popolari

facebook