“Not in my name”: la comunità musulmana in piazza contro l’Isis...
Per fermare la deriva islamofoba mondiale e per lanciare un messaggio di pace in questi venti di guerra: la comunità islamica in piazza oggi condanna il terrorismo.
La comunità musulmana è in pericolo, perché i pericoli più grandi si chiamano paura e razzismo. Dopo i fatti di Parigi per molti è diventata scontata la connessione musulmano-terrorista, ma ad urlare contro il terrorismo oggi in piazza sono scesi proprio i musulmani del nostro paese.
In piazza Santi Apostoli a Roma si è svolta oggi “Not in my name”, una sorta di ‘chiamata alle armi’ delle comunità islamiche, composte da migranti ma anche da cittadini italiani di origine araba da anni nel Belpaese, scese in strada per chiedere ai loro concittadini di non avere paura: “Il terrorismo non ha religione”.
Non si può e non si deve associare una fede al terrorismo: ciò che pratica l’Isis è una forma di odio che non ha radici in nessuna forma di fede. Questo è il messaggio che arriva dalla piazza romana oggi, gremita anche di personalità di spicco, che hanno accettato di aderire alla manifestazione per sottolineare quanto le ostilità tra religioni diverse nuocciano alla democrazia.
Forte il sostegno di alcuni deputati del Pd, a cominciare dal presidente della Commissione parlamentare diritti Luigi Manconi. Dal mondo del cinema, della letteratura, dell’università e del giornalismo hanno aderito Ermanno Olmi, Pierfrancesco Fiorato, Ascanio Celestini, Paolo Virzì, Emiliano Torre, Paolo Rossi, Milly Bossi Moratti, Gloria Ghetti, Carmelo Cantone, Massimo Magrelli, Gad Lerner, Lorenzo Fanoli, Fabio Furlanetto, Leda Petrone, Bruno Fusciardi, Nora Barbieri
“Il messaggio è chiaro: il terrorismo non può continuare a colpire ovunque in nome dei musulmani. Da Roma vogliamo che tutto il mondo ci ascolti”. Così il segretario del Centro islamico della Grande Moschea della capitale Abdellah Redouane, intervistato dall’Ansa, sintetizza il senso di “Not in My Name”.
Alcune centinaia di manifestanti si sono riuniti anche in piazza san Babila, a Milano, per partecipare al presidio, organizzato dal Caim (Coordinamento associazioni islamiche di Milano e Monza-Brianza) ”e da altre 87 associazioni islamiche”. In piazza è stato anche installato un palco per permettere ai diversi leader delle comunità islamiche di parlare di quanto accaduto a Parigi e di cercare di arginare la deriva islamofoba, che purtroppo in Europa e nel mondo intero sta prendendo piede...
(Il Journal)
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