Siria: la Russia appoggerà i ribelli dell’Esercito libero?...
La Russia rivela nuove strategie, inattese, nella campagna siriana. E i suoi alleati si moltiplicano.
È un colpo di scena vero e proprio quello che arriva da Mosca in queste ore. E a renderlo noto è il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, che in un’intervista alla televisione di Stato, ha annunciato che Mosca è pronta a combattere al fianco dei ribelli anti Assad dell’Esercito libero siriano.
La Russia ha quindi fatto sapere che fornirà supporto aereo ai ribelli e quindi agli States, anche se- ha dichiarato Lavrov- gli Usa si sono rifiutati di condividere con Mosca tutte le informazioni sulla localizzazione dei terroristi e della cosiddetta “opposizione patriottica”.
Una scelta inattesa, specialmente dopo le accuse lanciate dagli Usa e dalla Nato alla Russia, nelle prime fasi della guerra, di colpire le postazioni dei ribelli anti Assad e non quelle dei terroristi di Daesh.
Lavrov ha inoltre insistito sulla necessità di indire in Siria nuove elezioni parlamentari e presidenziali, in modo che si possa pensare a concepire un nuovo ciclo politico nel paese.
“I giocatori esterni non possono decidere niente al posto dei Siriani. Dobbiamo costringerli a tirare fuori un piano per il loro paese, in cui vengono tutelati gli interessi di ogni gruppo religioso, etnico e politico”- ha detto il ministro alla Tv di Stato.
E non c’è dubbio che il fronte dei sostenitori della Russia, dopo simili dichiarazioni, si amplierà ancora di più. Lavrov ha infatti fatto sapere di aver stabilito dei contatti molto profondi con la sua controparte egiziana, Sameh Shukri e iranianaMohammad Javad Zarif, entrambi propensi a collaborare con Mosca per riuscire a ripristinare gli equilibri nel Medio Oriente.
Ed è di pochi giorni fa, la notizia secondo cui anche la Giordania, storica alleata degli Usa e membro della coalizione internazionale che combatte contro l’Isis, abbia stretto un accordo con la Russia. L’area di interesse di questa alleanza è il sud della Siria, mentre la sua sede è Amman, la capitale giordana.
Da quando la Russia è intervenuta in Siria, la Giordania ha interrotto il Moc, ilMilitary Operation Center, in supporto ai ribelli che combattevano in quest’area. Anche per il pessimo trattamento che l’Occidente ha riservato ad Amman, che in 4 anni di guerra civile, ha accolto milioni di siriani in fuga dalla guerra senza ricevere nessun aiuto finanziario...
(Il Journal)
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