Yemen guerra mercato col Made in Italy in campo...
In Yemen la guerra che non fa titolo perché non scarica ancora su di noi le conseguenze ma fa vendere armi.
La guerra nello Yemen, mercato di interessi contrapposti e ignorata dalla maggior parte dei media, è catastrofe umanitaria con 21 milioni di persone alla fame. Oltre un milione di sfollati e migliaia di vittime. La guerra tra una coalizione araba sunnita contro il movimento sciita zaydita Houthi
Yemen, una guerra dimenticata ma che si infittisce di protagonisti e di interessi. Arabia Saudita ed Emirati Arabi, le potenze sunnite impegnate nella guerra contro gli Houthi sciiti. Ma ora arrivano concorrenti. Lo sceicco Mohammed bin Zayed, principe ereditario degli Emirati Arabi Uniti aveva promesso vendetta per l’uccisione di 45 soldati dell’esercito di Abu Dhabi dagli Houthi in Yemen. Ed ecco Raid aerei di risposta. Al Jazeera ha segnalato l’arrivo di rinforzi alla coalizione araba da parte del Qatar: circa mille soldati, 200 veicoli corazzati e 30 elicotteri Apache. Sempre dare per avere.
Secondo ‘fonti informate’, Emirati Arabi e Arabia Saudita, sono in trattativa per spartirsi le aree di controllo sul Paese. E lo Yemen potrebbe venire così suddiviso: il nord sotto l’influenza Saudita, e la parte orientale agli Emirati Arabi Uniti, mentre il centro sarà a controllo congiunto. Guerre senza loro soldati. A tentare di riconquistare la capitale Sanaa saranno soldati yemeniti addestrati da Riad. Gli Emirati Arabi si occuperanno dello Yemen orientale, dove ci sono le cellule jihadiste di Al Qaeda nella Penisola Araba. I generali di Abu Dhabi cercano di far fare la guerra alle tribù locali.
Certo la comunità internazionale è distratta da Siria, profughi e Ucraina. Italia compresa, che pure qualche interesse in campo lo ha, anche se non lo vanta. Giorgio Beretta (osservatorio Opal Brescia) e Francesco Vignarca (Rete per il disarmo), hanno chiesto al governo di fermare l’invio di bombe e sistemi militari ai paesi della coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Amnesty International denuncia bombardamenti su quartieri densamente abitati e attacchi da terra indiscriminati, compiuti dalle forze pro-houti e anti-houti. Azioni che si stanno svolgendo anche con armamenti italiani.
3650 bombe da mille libbre MK83 della RWM Italia per 62 milioni di euro per l’Arabia Saudita. Agli Emirati Arabi Uniti armi e munizioni tra cui bombe per 21 milioni di euro. Da ordigni inesplosi, bombe MK84 e Blu109, sono stati ritrovati in varie città bombardate dalla coalizione saudita. Difficile immaginare non vi siano ordigni italiani. Ma nonostante l’aggravarsi del conflitto in Yemen non risulta che il governo italiano abbia sospeso l’invio di sistemi militari alla coalizione saudita come previsto dalla legge, che pure ha subito recenti sconti interpretativi a favore dell’export...
(Ennio Remondino Remocontro)
Commenti