Migranti: Croazia, la ‘terra di mezzo’...
La Croazia, che in Europa ha uno statuto diverso dalle vicine Ungheria e Slovenia, sta diventando un vero cul-de-sac.
Continua il gioco dei respingimenti tra Croazia, Ungheria, Slovenia e Serbia. Il governo croato ha fatto sapere di aver raggiunto la soglia massima, 17. 000 migranti in due giorni e, per questo, gran parte di questo flusso adesso viene dirottato verso l’Ungheria, notoriamente ostile all’accoglienza.
La mossa di Zagabria ha creato forti tensioni con Budapest: le autorità ungheresi infatti sono state colte di sorpresa per l’arrivo di mezzi carichi di migranti, partiti dalla Croazia. L’Ungheria ha quindi accusato la Croazia di violare le leggi internazionali, che le impongono di registrare i migranti non appena questi entrano nel suo territorio.
Ma a differenza dei suoi vicini, l’Ungheria e la Slovenia, la Croazia non fa parte dello spazio Schengen e, nonostante faccia parte dell’Ue dal 2013, non può garantire- così come lo obbliga il Trattato- “la responsabilità del controllo alle frontiere dello spazio Schengen al posto degli altri stati che fanno parte dell’area”. Per questo il primo ministro croato Zoran Milanovic, lo scorso mercoledì, ha permesso il passaggio dei migranti sul suo terreno, senza problemi e per questo, il primo ministro ungherese Viktor Orban ha autorizzato la costruzione di una nuova recinzione, proprio al confine con la Croazia.
L’assenza di coordinamento con i paesi vicini è stata fatale alla Croazia: la Serbia si è rifiutata di gestire i rifugiati bloccati alla frontiera croata e la Slovenia si è rifiutata di essere l’ultima ‘della fila’ e così accogliere più migranti provenienti dagli altri paesi.
Ieri notte invece la Croazia si era accordata con l’Ungheria in modo da far passare 50 bus e un treno, che portasse i migranti verso il nord. Ma subito dopo la partenza dei mezzi, altre migliaia di migranti sono arrivati nella città croata di Beli Manastir e Budapest ha accusato Zagabria di incitare i rifugiati a violare le leggi ungheresi, tra cui, tra le più recenti, quella che prevede 3 anni di carcere per aver superato la barriera...
(Il Journal)
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