Macedonia dopo Ungheria Muri alibi e altre vergogne...






La bomba profughi dalla Siria far esplodere antichi vizi e labili virtù dalle pieghe nascoste di molti Paesi


Dopo l’Ungheria che sta completando la barriera di reti e filo spinato lungo i 175 chilometri lungo il confine con la Serbia, anche la Macedonia sta pensando di bloccare le frontiere con la Grecia. Scusa ufficiale i profughi. Ragioni politiche profonde, le vertenza sul nome di ‘Macedonia’.
Dopo l’Ungheria che sta completando la barriera di reti e filo spinato lungo i 175 chilometri lungo il confine con la Serbia, sbarramenti sino ad oggi decisamente vani e di pura finalità demagogica xenofoba interna, anche la Macedonia sta pensando di bloccare le frontiere con la Grecia. Scusa ufficiale i profughi che continuano ad arrivare da sud, sempre peggio trattati. Muro anti-profughi cerca di giustificare il ministro degli Esteri Nikola Poposki. Ragioni politiche profonde, le vertenza sul nome stesso di ‘Macedonia’. Tutto per un Alessandro troppo Grande che dei nani si contendono.

Mak fasci fb

Ed i rifugiati nella loro fuga di massa dal massacro Siria diventano così alibi per meschine manovre politiche, per opportunismo elettorali di bottega o per questioni e contestazioni assurde datate 2mila 500 anni. Ma vediamo i diversi protagonisti. L’Ungheria di Orban insegue il revanscismo xenofobo nazionale con vergognosi tira e molla tra azioni e proclami para fascisti, e cedimenti non eludibili alle pur morbide proteste europee che devono sempre ricordare a Budapest i miliardi dell’Unione che stanno salvando l’economia asfittica del Paese. E quando il gioco si fa duro, i finti duri mollano.

Anche per la Macedonia, riepilogo delle puntate precedenti. La questione del nome che da oltre venti anni genera tensioni tra Macedonia e Grecia. Atene blocca da anni la ‘Former Yugoslav Republic of Macedonia’ -FYROM, il ridicolo nome internazionale della ex Macedonia jugoslava- nll’Unione Europea, alle Nazioni Unite, nella Nato. C’è la proposta greca di denominare lo Stato “Macedonia Slavo-Albanese”, più una provocazione che cosa seria. E la debolezza del governo di Skopje, slavo albanese di corruzione diffusa.

MACEDONIA-GREECE-EUROPE-MIGRANTS

L’11 maggio scorso in Macedonia, uccisi 8 agenti e 14 assalitori armati. Skopje aveva accusato i ribelli albanesi e l’Uck, i guerriglieri del Kosovo usati contro la Serbia nel 1999. Poi uscì fuori una fantomatica «Repubblica di Illiria». Albania, Kosovo e un terzo di territorio macedone nei progetti albanesi-islamisti. La ‘Grande Albania’ con altro nome. Ora, un governo a Skopje in difficoltà per incapacità, lacerazioni e troppi casi di corruzione, trova nell’emergenza profughi -tutti in transito- il ‘muro’ per salvare se stesso.
(Ennio Remondino RemoContro)


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