Massacro Srebrenica, premier serbo Vucic cacciato a sassate...
Il primo ministro serbo, Alexander Vucic, è stato costretto a lasciare la cerimonia di commemorazione del massacro di Srebrenica, dopo che una folla di persone lo ha accolto con grida e lanci di sassi. Lo riferisce la Bbc. Decine di migliaia di persone si sono riunite oggi nella località bosniaca per ricordare il ventennale dell'eccidio di 8mila uomini e ragazzi musulmani da parte dei serbo bosniaci sostenuti da Belgrado.
La presenza di Vucic voleva essere un gesto di pace. "La Serbia condanna in maniera chiara e senza ambiguità questo terribile crimine, esprime disgusto verso chi vi prese parte e continuerà a deferirli alla giustizia", si legge in un messaggio che il primo ministro serbo aveva diffuso in occasione del ventesimo anniversario dell'eccidio, il peggiore in Europa dopo la seconda guerra mondiale.
Secondo quanto riferito dall'emittente serba Rts, una persona è stata fermata in seguito all'attacco. La delegazione serba ha reso noto che il premier è stato colpito al viso da un sasso e i suoi occhiali si sono rotti. La Tanjug ha ricostruito i fatti spiegando che al termine della cerimonia di commemorazione al memoriale di Potocari, dopo che Vucic aveva deposto dei fiori, dalla folla è partito in direzione della delegazione serba, al grido di 'Allahu Akbar' e 'Morte ai cetnici', un lancio di sassi, scarpe e bottiglie.
La polizia è intervenuta per proteggere Vucic ed ha bloccato il gruppo di aggressori. Quindi la delegazione serba è stata trascinata via. Il governo serbo, si legge sui media di Belgrado, dovrebbe riunirsi per una sessione straordinaria alle 16. Prima dell'aggressione, Vucic aveva preso parte alla cerimonia di commemorazione per il 20mo anniversario della strage al memoriale, dove al suo arrivo aveva visitato una mostra fotografica.
Alla presenza di numerosi rappresentanti dei media aveva firmato il libro delle condoglianze: "Spero- aveva scritto - che un crimine così terribile non si ripeta più. Confidando in un futuro migliore per le relazioni tra serbi e bosniachi esprimo il mio profondo rispetto per tutte le vittime e le loro famiglie. Qui a Srebrenica ognuno di noi deve chinare il capo, non dimenticare ed iniziare a costruire un futuro migliore". Accolto al suo ingresso alla mostra da fischi e proteste da parte di un gruppo di manifestanti, Vucic è stato invece avvicinato dalle rappresentanti dell'organizzazione Madri di Srebrenica, che hanno parlato con lui...
(Adnkronos)
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