Attivista italiano filo curdo ferito al confine tra Siria e Iraq...




Dopo la storia di Maria Giulia Sergio, convertita al'Isis, quella opposta di Alessandro De Ponti, partito in aprile per il Medio Oriente.



Non ci sono solo foreign fighter, cittadini con passaporti europei che si arruolano e vanno a combattere al fianco dell'Isis in Medio Oriente.
Esistono anche attivisti filo curdi pronti a ingrossare le fila della resistenza contro l'avanzata dello Stato islamico.
Come il giovane italiano Alessandro De Ponti (foto), partito da Treviglio nell'aprile del 2015.
La sua spedizione però è stata sfortunata: il ragazzo è stato ferito al confine tra Siria ed Kurdistan iracheno.
FARNESINA ATTIVA. La Farnesina attraverso l'ambasciata e il consolato in Iraq si è subito attivata ed è in contatto con la famiglia e le autorità locali per verificare i contorni della vicenda e le condizioni di Alessandro.
La sua storia si può contrapporre con quella di Maria Giulia Sergio, l'italiana che ha aderito al Califfato - ultima tappa del processo di conversione all'Islam - e che al telefono con i familiari urlava: «Noi dobbiamo odiare i miscredenti, a questa gente deve essere tagliata la testa».
PARTITO PER LA TUNISIA. De Ponti, 23 anni, bergamasco, fa invece parte di un collettivo locale chiamato 'Tanaliberatutti': era partito alla volta della Tunisia, ma neppure la famiglia ha saputo spiegare se il giovane fosse solo, oppure se si trovasse con altri ragazzi, o se avesse viaggiato con qualche Organizzazione non governativa.
De Ponti abita a Treviglio in via Bramante con la madre, Cristiana Rivoltella, che di professione è coordinatrice infermieristica del reparto di Gastroenterologia e Pneumologia all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove coordina l'attività degli infermieri dedicati ai trapianti d'organi.
Con loro vive anche la sorella minore.
AUTORE DI UN'AGGRESSIONE. Alessandro, assieme a un altro trevigliese, Simone Vitali, avrebbe aggredito il videoreporter trevigliese Emy Zanenga, picchiato fuori casa la sera del 25 aprile dopo aver ripreso, la mattina, e pubblicato sul suo sito, un gruppetto di contestatori del collettivo 'Tanaliberatutti' e dell' Unione inquilini che, con striscioni e megafono, avevano interrotto la cerimonia ufficiale della Liberazione in piazza Insurrezione, gridando 'fascista!' al sindaco Giuseppe Pezzoni, 'reo' di non aver impedito un gazebo a Forza nuova.
Per quell'aggressione i due erano stati denunciati dalla polizia.
SI DEFINISCE ANTIFASCISTA. Alessandro è descritto come un ragazzo che crede negli ideali e lotta per poterli concretizzare.
Sul suo profilo Facebook si definisce antifascista e sul suo diario appare la citazione di una poesia del poeta e patriota ungherese Sandor Petofi, dal titoloMi tormenta un pensiero...
(Lettera 43)

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