Quote profughi, oltre ventimila richiedenti asilo dovranno lasciare l'Italia e andare in Europa...(FOTO)





 L'Huffington Post

Circa 22mila richiedenti asilo approdati in Italia dovranno lasciare il nostro Paese per essere riallocati in un altro Paese dell'Unione europea. La cifra non è ancora definitiva ma probabilmente non lontana dal vero, visto che la Commissione europea sta mettendo a punto una proposta legislativa che prevede il trasferimento del 60% dei richiedenti asilo: poiché sono sbarcati sulle nostre coste poco meno di 40mila persone dall'inizio del 2015, i conti dovrebbero tornare.
Una fonte della Commissione però ha specificato all'Ansa che i numeri sono "ballerini" e potrebbero crescere: potrebbero andar via dall'Italia fino a 36mila persone.
Stamani si è tenuta la riunione dei capi di gabinetto che hanno preso in esame la bozza della proposta legislativa e quella di 60mila è l'ultima cifra circolata. A Bruxelles si sottolinea comunque che "la cifra definitiva si saprà solo mercoledì, al termine della riunione dei commissari, perchè è in quella sede che sarà presa la decisione effettiva. Da qui ad allora i numeri potranno continuare a cambiare".
Nella proposta legislativa ci sarà probabilmente anche "un richiamo per l'Italia ad assolvere ai propri obblighi, in termini di impronte digitali e registrazioni di tutti i migranti che sbarcano", spiegano le fonti.
Resta però lo scoglio di quanti arrivano privi di documenti e si rifiutano di dare le impronte. Per risolvere questo problema, l'ipotesi sul tavolo è quella di ricorrere agli 'hotspot', centri dove far convergere i migranti e dove ci sarà anche la presenza di specialisti di Frontex, dell'Ufficio europeo per l'asilo (Easo) e di Europol, nonchè di presidi sanitari. Gli 'hotspot' sono previsti dall'Agenda sull'immigrazione.
L'idea è quella di riuscire a fare una distinzione immediata tra richiedenti protezione internazionale e migranti economici. Quest'ultimi dovrebbero essere "rimpatriati in modo tempestivo". Tuttavia, viene fatto rilevare, "dove e in quanto tempo questi hotspot saranno creati, è una questione ancora tutta da vedere".
Secondo quanto risulta alla Stampa, il 60 per cento verrà prelevato dall’Italia (22 mila), il resto dalla Grecia (18 mila). La mossa alleggerirebbe in parte il peso sui centri di accoglienza dei due paesi più esposti all’emergenza e, per la prima volta, creerebbe un meccanismo di solidarietà obbligatorio per riallocare chi ha diritto alla protezione. È un impianto, va precisato, che non riguarda in alcun modo i migranti economici e chi non può ottenere l’asilo: «Chi può essere rimandato a casa, deve essere rimandato a casa - assicura un alto funzionario -. Ci sono le regole, basta applicarle».
Il sistema delle quote di profughi è stato deciso dalla Commissione europea lo scorso 13 maggio, quando ha presentato l'agenda sull'immigrazione. Le quote prevedono che ciascun Paese europeo si faccia carico di una percentuale di profughi, a seconda del numero di abitanti, del Pil e del tasso di disoccupazione.
Il 13 maggio la decisione della Commissione europea non aveva però compreso i numeri. Scrive ancora La Stampa:
Nella comunicazione del 13 maggio mancava il numero da attribuire al meccanismo di ridistribuzione dei migranti arrivati, ovvero la risposta «cosa ne facciamo dopo averli salvati?». Si era parlato di ventimila anime, adesso la Commissione è intenzionata a raddoppiare: è un precedente, più che una soluzione, visto che da noi gli arrivi del 2015 erano 37,982 mila il 17 maggio. Se il Consiglio - cioè i governi a cui spetta l’ultima parola - sarà d’accordo, da luglio partirà lo smistamento organizzato su una base di criteri, fra cui pil, popolazione, disoccupazione, sforzi precedenti. Nonostante le polemiche, il Team Juncker non intende cambiare la formula per questa decisione temporanea. Entro l’anno, presenterà una proposta per un sistema definitivo.
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Mare Nostrum
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Ansa, Reuters
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