Isis, l'avanzata in Iraq e in Siria...
Preso il museo della città siriana. La bandiera dei jihadisti sulla Cittadella.
I miliziani dell'Isis hanno in mano il patrimonio culturaledella città siriana di Palmira. Secondo il direttore del dipartimento dei musei e delle antichità di Damasco i miliziani sono entrati nel museo della cittò siriana, l'incursione è avvenuta nel pomeriggio del 22 maggio. I jihadisti, ha spiegato, si sono chiusi dentro il museo ma per ora non avrebbero danneggiato i reperti.
L'OCCIDENTE? SI PREOCCUPA DELLE PIETRE. E hanno lanciato in rete un messaggio di propaganda - un'immagine delle rovine di Palmira e delle vittime dei bombardamenti dell'esercito di Bashar al Assad - in cui accusano l'Occidente di preoccuparsi piùù delle pietre che dei bambini massacrati. Alcune foto pubblicate su Twitter da account solidali con il Califfato mostrano la bandiera nera dello Stato islamico sulla cittadella del la città archeologica.
LA CONDANNA DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha condannato in una nota i barbarici attacchi terroristici dell'Isis in Siria, inclusa la violenta occupazione della città di Palmira. La condanna, hanno riferito il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e quello dei beni culturali Dario Franceschini, è venuta su impulso del governo italiano. Nel loro comunicato i membri del Consiglio di sicurezza hanno manifestato la grande preoccupazione rispetto alla protezione di Palmira nonché per la sistematica distruzione del patrimonio culturale in Iraq e Siria. Il Consiglio ha sottolineato i rischi connessi alle opportunità di finanziamento di attività terroristiche da parte dell'Isis e degli altri individui, gruppi ed entità associati con Al Qaida, derivanti dal contrabbando di reperti prelevati da siti archeologici, musei, biblioteche e archivi e altri siti del patrimonio culturale iracheno e siriano.
L'OCCIDENTE? SI PREOCCUPA DELLE PIETRE. E hanno lanciato in rete un messaggio di propaganda - un'immagine delle rovine di Palmira e delle vittime dei bombardamenti dell'esercito di Bashar al Assad - in cui accusano l'Occidente di preoccuparsi piùù delle pietre che dei bambini massacrati. Alcune foto pubblicate su Twitter da account solidali con il Califfato mostrano la bandiera nera dello Stato islamico sulla cittadella del la città archeologica.
LA CONDANNA DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA. Il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha condannato in una nota i barbarici attacchi terroristici dell'Isis in Siria, inclusa la violenta occupazione della città di Palmira. La condanna, hanno riferito il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e quello dei beni culturali Dario Franceschini, è venuta su impulso del governo italiano. Nel loro comunicato i membri del Consiglio di sicurezza hanno manifestato la grande preoccupazione rispetto alla protezione di Palmira nonché per la sistematica distruzione del patrimonio culturale in Iraq e Siria. Il Consiglio ha sottolineato i rischi connessi alle opportunità di finanziamento di attività terroristiche da parte dell'Isis e degli altri individui, gruppi ed entità associati con Al Qaida, derivanti dal contrabbando di reperti prelevati da siti archeologici, musei, biblioteche e archivi e altri siti del patrimonio culturale iracheno e siriano.
- La bandiera nera dell'Isis sulla cittadella di Palmira (Ansa).
CACCIA ALL'UOMO CONTRO I MILITARI. Palmira è un nodo cruciale per la conquista della Siria perché si trova lungo la direttrice che divide la Siria orientale dalla parte occidentale. In città i miliziani neri hanno scatenato una caccia all’uomo per catturare e uccidere soldati e forze di sicurezza del regime e secondo l'Ap avrebbero già ucciso 280 militari.
L'IRAQ PREPARA LA CONTROFFENSIVA. Intanto in Iraq il governo di Baghdad il 23 maggio ha annunciato di aver inviato nuovi rinforzi militari alla periferia orientale di Ramadi, capoluogo della regione di Anbar, in vista dell'annunciata controffensiva per riprendere la città nei giorni scorsi caduta in mano allo Stato islamico (Isis). I rinforzi sono per ora concentrati nella base militare di Habbaniya, tra Ramadi e Baghdad e sono composti da militari governativi, miliziani sunniti e reparti speciali della polizia. Il governo ha bloccato anche l'accesso al ponte di Bzebiz, lungo la via che porta alla capitale irachena. L'obiettivo è bloccare le 40 mila persone in fuga da Ramadi, per paura che tra loro si possano infiltrare anche miliziani dell'Isis.
18 RAID IN 24 ORE. In 24 ore la coalizione internazionale anti Isis ha lanciato 18 raid sulla Siria e l'Iraq. Ma per ora evidentemente la strategia militare non ha dato i risultati sperati e è destinata a essere discussa a Parigi il 2 giugno, in un vertice tra il governo iracheno Paesi coinvolti nella missione...
L'IRAQ PREPARA LA CONTROFFENSIVA. Intanto in Iraq il governo di Baghdad il 23 maggio ha annunciato di aver inviato nuovi rinforzi militari alla periferia orientale di Ramadi, capoluogo della regione di Anbar, in vista dell'annunciata controffensiva per riprendere la città nei giorni scorsi caduta in mano allo Stato islamico (Isis). I rinforzi sono per ora concentrati nella base militare di Habbaniya, tra Ramadi e Baghdad e sono composti da militari governativi, miliziani sunniti e reparti speciali della polizia. Il governo ha bloccato anche l'accesso al ponte di Bzebiz, lungo la via che porta alla capitale irachena. L'obiettivo è bloccare le 40 mila persone in fuga da Ramadi, per paura che tra loro si possano infiltrare anche miliziani dell'Isis.
18 RAID IN 24 ORE. In 24 ore la coalizione internazionale anti Isis ha lanciato 18 raid sulla Siria e l'Iraq. Ma per ora evidentemente la strategia militare non ha dato i risultati sperati e è destinata a essere discussa a Parigi il 2 giugno, in un vertice tra il governo iracheno Paesi coinvolti nella missione...
(Lettera 43)
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